Cultura
Politica. Margherita cambia organigrammi e si avvia al congresso
Il partito di Rutelli "re-impasta", in corsa, parte dei suoi vertici e si prepara ad affrontare la battaglia per le europee più unita
Il congresso della Margherita si terra’ a meta’ marzo a Rimini, e da esso uscira’ un nuovo organigramma del partito, che vedra’ confermato Francesco Rutelli presidente. E’ quanto ha deciso l’assemblea federale della Margherita, riunita nel pomeriggio nella sede di Sant’Antonio delle Fratte. La proposta di rinviare il congresso, avanzata da alcuni ex popolari e da alcuni prodiani, e’ stata respinta sia da Rutelli che da Marini e l’assise del partito si terra’, come previsto, dal 12 al 14 marzo a Rimini. Del nuovo organismo di partito, l’ufficio di presidenza, faranno parte Rutelli, presidente eletto dal congresso, il presidente dell’assemblea federale, che dovrebbe essere Arturo Parisi, il segretario organizzativo eletto dall’assemblea federale, che dovrebbe essere Franco Marini. Nell’ufficio di presidenza restano anche il coordinatore dell’esecutivo, Dario Franceschini, i due capigruppo di Camera e Senato Castagnetti e Bordon, vi entreranno due coordinatori regionali e il vice presidente del Senato, Lamberto Dini. Resta anche il responsabile comunicazione, Paolo Gentiloni. Il tesoriere, come chiesto da Rutelli, sara’ indicato dal presidente del partito. Soddisfatti i rutelliani, che vedono confermata la presidenza eletta dal congresso, e la permanenza di Gentiloni, di Franceschini e del tesoriere nel nucleo piu’ ristretto della dirigenza del partito. Franco Marini, riferiscono alcuni deputati a lui vicini, si sarebbe detto contento del risultato, anche se molti di coloro che fanno riferimento a lui non si dicono entusiasti del risultato raggiunto. E in una riunione di ex popolari, che si e’ tenuta in mattinata in via del Gesu’, alcuni avrebbero criticato la gestione di Marini: “Si poteva portare a casa qualcosa di piu'” ha affermato uno di loro, ma Marini avrebbe risposto che: “Ora il partito lo gestiamo noi”. Durante la riunione di stamane Enrico Letta avrebbe proposto uno slittamento del congresso, ma lo stesso Marini ha spiegato che sarebbe stato piu’ utile chiudere prima delle europee. Per un rinvio del congresso si sono espressi, durante l’assemblea federale, due prodiani doc, come Santagata e Procacci, ma a loro sia Marini che Rutelli hanno opposto ragioni politiche e organizzative per confermare la data del 12-15 marzo.
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