Volontariato

Politica. La Lega prepara il suo “antigirotondo”

Il 15 settembre, a Venezia, i leghisti festeggiano l'indipendenza della Padania, ma questa volta dal governo...

di Ettore Colombo

L’ormai abituale raduno leghista di Venezia quest’anno cade domenica 15, proprio il giorno dopo la manifestazione romana dei “girotondini” capeggiati da Nanni Moretti. Inevitabile, dunque, che l’iniziativa leghista assuma il significato politico di un antigirotondo lumbard, una risposta della gente padana al corteo della sinistra che il sabato sfilerà per le strade di Roma. “Faremo vedere ai quei radical chic morettiani la forza del popolo del Nord: loro fanno i girotondi con gli abiti firmati e i maglioncini di cachmere, noi con le canotte e i fazzoletti verdi. Il nostro non sarà un girotondo, ma un grande raduno di popolo per mostrare bonariamente, ma con forza, i muscoli della gente padana”, fanno sapere gli organizzatori dalla sede della Lega di via Bellerio. “E in più – aggiungono – i nostri militanti si pagano tutto, viaggio compreso. Loro invece si fanno foraggiare dalla Cgil”. La macchina organizzativa della Lega si è già messa in moto: per il momento è previsto l’arrivo nel capoluogo veneto di 120 pullman, più treni speciali, motonavi e auto. Sul palco, come sempre, sono previsti gli interventi di tutti i big del movimento, con comizio finale di Umberto Bossi. Mentre non sono previsti ospiti o alleati di governo, nemmeno Berlusconi e Fini. I militanti doc sabato pomeriggio potranno partecipare anche alla famosa cerimonia dell’ampolla d’acqua sul Monviso alla sorgente del Po, acqua che poi verrà versata nel mare di Venezia il giorno dopo. Altri invece avranno l’occasione di incontrare a Treviso il sindaco Giancarlo Gentilini, vero idolo di “razza Piave” delle folle lumbard. E nel presentare l’iniziativa, il quotidiano leghista “la Padania” torna indietro nel tempo, ricordando la prima cerimonia, quando nel lontano 15 settembre 1996 un fiume di gente unì il Monviso a Venezia dove Umberto Bossi dichiarò l’indipendenza della Padania. Altri tempi: la Lega, forte del 10% ottenuto alle elezioni presentandosi da sola, era in piena fase secessionista E in lotta contro “Roma ladrona” e tutto l’arco costituzionale. Oggi le cose sono cambiate. “Che senso ha tornare a Venezia oggi, con la Lega al governo” si chiede il quotidiano lumbard? “Per dare forza ai tre ministri della Lega che stanno combattendo a Roma è la risposta proprio nel momento in cui anche all’interno dell’attuale maggioranza di governo, non è un segreto per nessuno, c’è chi non ha le riforme tra le sue priorità” (il riferimento è ai centristi e al Presidente della Camera Casini). Insomma, la Lega da forza popolare in calo di consensi non può permettersi di rinunciare alle sue cerimonie che ogni volta hanno comunque il merito di assicurarle grande visibilità mediatica. “Anche perché in politica non contano solo i numeri – continua la Padania – ma anche il radicamento con la gente”. E il 15 settembre in piazza a Venezia non mancherà nemmeno la mitica signora che ogni anno espone polemicamente il tricolore alla finestra: nelle passate edizioni veniva ricoperta d’insulti. Quest’anno, forse, nessuno ci baderà più.


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