Volontariato
Politica. “Formigoni ha ragione, grave il conflitto nella Cdl”
Con un editoriale in edicola domani il quotidiano diretto da Antonio Polito si schiera al fianco del governatore lombardo nel suo scontro con la Lega
”L’Ulivo avra’ pure i suoi problemi per le regionali. Ma quello che si e’ aperto ieri nel centrodestra per la candidatura a governatore della Lombardia li sovrasta di gran lunga, ed e’ denso di significati politici piu’ profondi. Il conflitto che si e’ aperto tra Bossi e Formigoni chiama infatti in causa i fondamenti del patto costitutivo della Casa delle liberta”’. E’ quanto scrive domani ”Il Riformista” in un editoriale dal titolo ”La terza via del Polo si chiama Formigoni”. ”La Lega, partiamo da questo, ha torto. E se, come pare, ha annunciato di voler correre da sola con Maroni per fare da sponda al premier, che la lista Formigoni non la vuole, ha torto anche Berlusconi ad averla aizzata. In questa storia – scrive il giornale di Antonio Polito – ha ragione solo Formigoni, e tenteremo di spiegare perche’. Le liste dei governatori sono infatti il portato piu’ rilevante di quel federalismo di cui proprio la Lega si e’ fatta portabandiera. Se l’Italia deve davvero diventare federale, non si capisce perche’ le segreterie nazionali dei partiti dovrebbero decidere al posto dei governanti locali, che hanno saputo costruire un rapporto di fiducia con l’elettorato. In secondo luogo, la lista Formigoni e’ per il centrodestra il miglior modo di vincere le elezioni in Lombardia. Cosi’ come la lista Storace e la lista Fitto potrebbero essere l’unico modo di vincere in Lazio e in Puglia. In terzo luogo, conviene a Berlusconi presentare le regionali come una gara sul governo concreto delle regioni, piuttosto che come unþordalia sul suo governo. Piu’ ne sta fuori, piu’ le depotenzia dal punto di vista politico generale, meglio potra’ limitarne i danni e rilanciarsi per il 2006”. ”Il problema – prosegue – e’ che la Lega, con tutto il suo federalismo, non ha nemmeno un candidato al Nord in grado di vincere da governatore. Neanche Maroni, se pure fosse il candidato di tutto il centrodestra, sarebbe sicuro di farcela. Dove ci hanno provato, in Friuli, hanno perso. Qualche occasione migliore per la coalizione di Berlusconi di dire con chiarezza alla Lega questa semplice verita’? Contribuendo cosi’ a spostare l’asse della maggioranza verso quell’embrione di moderno partito conservatore di massa che Formigoni sta tentando di costruire nella sua regione, inglobando anche pezzi di riformismo di sinistra oltre che cattolico, e quelle componenti di societa’ lombarda che si definiscono terziste. Il governatore della Lombardia incarna la potenziale terza via del Polo: ha gia’ vinto senza la Lega, puo’ rivincere anche senza la Lega”. ”A Milano – conclude l’editoriale – Berlusconi e’ chiamato dunque a scegliere anche il futuro nazionale della sua alleanza. Sarebbe paradossale se, ancora una volta, si sentisse piu’ vicino al partitismo di Bossi che al frutto piu’ tipico della sua stessa rivoluzione, meta-partitica e leaderistica: Formigoni”.
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