Volontariato
Politica: Fini, il Welfare non sia in balia del mercato
E nella sua relazione al Congresso An rilancia la dose minima giornaliera
di Redazione
Il welfare non deve essere lasciato in balia del mercato e ”non dobbiamo commettere l’errore di scaricare solo sul mercato e sui privati il compito di assicurare la solidarieta’ sociale”. E’ il passaggio della relazione del presidente di An, Gianfranco Fini, dedicata alla riforma del welfare e dei modelli di sviluppo sociale. ”La competizione economica – ha scandito Fini – è una condizione indispensabile per lo sviluppo ma non puo’ essere lasciata in balia degli eccessi della mano invisibile. Deve essere regolata dalla politica in direzione di una crescita equilibrata e virtuosa per l’intero sistema Paese”. Negli anni scorsi, ha ricordato ancora il presidente di An, ”lo Stato italiano ha speso molto e distribuito male e di fronte alla necessita’ urgente e vitale di una riforma strutturale del nostro welfare, An vuol garantire un modello che sia davvero sociale, soprattutto negli esiti. Lo sviluppo senza solidarietà è un processo incompleto – ha aggiunto Fini – e per certi aspetti potenzialmente pericoloso; perché moltiplica sperequazioni sociali e territoriali, aumenta i focolai di tensione, crea fratture fra ceti produttivi e regioni del paese”. Dove le dinamiche del mercato sa sole non bastano, ”il concorso della mano pubblica puo’ e deve garantire il soddisfacimento dell’innovazione strutturale del paese”. ”Non vogliamo criminalizzare il semplice uso”, ma ”contrastare lo spaccio anche riprendendo il concetto di dose media giornaliera quale linea di confine” tra l’illecito amministrativo e il reato penale: per Gianfranco Fini, intervenuto dal palco del secondo congresso di An, in tema di lotta alla droga si devono ripristinare alcune norme cancellate dal referendum del 1993.
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