Welfare
Politica. E’ tornato in libertà l’ideologo dei Serenissimi
Dopo tre anni e mezzo il ministro della Giustizia Castelli ha deciso di affidare ai servizi sociali la mente dell'assalto al Campanile di Venezia
Dopo tre anni e mezzo di prigione è stato scarcerato ed affidato ai servizi sociali, Luigi Faccia, l’ideologo dei Serenissimi che stava scontando la condanna per l’occupazione del campanile di San Marco a Venezia, avvenuta il 9 maggio del 1997. Faccia era stato condannato il 12 gennaio 1999 dalla corte d’ assise di appello di Venezia a quattro anni e sei mesi di reclusione per quell’assalto. Successivamente, il 30 marzo 2000, il Gip di Verona lo aveva condannato a sei mesi di reclusione per associazione sovversiva, associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico e associazione antinazionale. Il detenuto era stato poi ammesso al lavoro esterno con fine pena previsto per il 22 settembre 2004: ogni giorno lasciava il carcere di Lodi, dove era detenuto, per recarsi ogni mattina nella provincia lodigiana a dirigere una sua fabbrica di macchine agricole e rientrava nell’istituto di pena nel tardo pomeriggio.
Una prima istanza di grazia per l’ultimo Serenissimo, mai pentito della propria azione da lui ritenuta dimostrativa, era stata presentata nel dicembre 1999 dalla moglie, ma bloccata nel dicembre 2000 dal ministro della Giustizia Piero Fassino, che non aveva ritenuto di inoltrarla al Presidente della Repubblica.
Successivamente era stata l’amministrazione comunale di Fossò (Padova), a chiedere la grazia sia per Faccia che per Giuseppe Segato, ritenuto ”l’ideologo” dei Serenissimi. Da parte sua, il ministro della giustizia Roberto Castelli, nell’esaminare la seconda domanda di grazia, aveva rilevato che ”Faccia non ha fatto male a nessuno e tuttora si trova in carcere per reati che, seppur previsti dalle leggi vigenti, riguardano la libertà di esprimere le proprie convinzioni politiche, anche in modo estremo”.
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