Cultura

Politica. “Civiltà cattolica”: Ulivo, guardati da Cofferati

La rivista dell'ordine dei gesuiti esprime dura e netta contrarietà all'ingresso del segretario della Cgil in politica: "Con lui alla guida, il centrosinistra è destinato a perdere"

di Ettore Colombo

Centrosinistra attento. Se ti identificherai in Sergio Cofferati e nelle battaglie della Cgil sul lavoro, fornirai a Berlusconi una assicurazione di lunga vita. Non è sposando l’intransigenza che l’Ulivo può tornare a vincere le elezioni. Anzi, si condannerebbe a un esilio molto lungo dal potere.Parola dei gesuita. Sulla “Civiltà Cattolica”, la antica e illustre rivista dell’ordine, i gesuiti di oggi tuonano contro la prospettiva di una egemonia di Cofferati sul centrosinistra. “Se la sinistra dovesse appiattirsi sulle posizioni di Cofferati, l’on. Berlusconi potrebbe dormire sonni tranquilli sul suo futuro di presidente del Consiglio, anche dopo le prossime elezioni politiche”.
“La Civiltà Cattolica” analizza in un lungo articolo l’accordo raggiunto tra governo e sindacati, con l’eccezione della Cgil, lo scorso 5 luglio.
Dal punto di vista politico, scrivono i gesuiti, “la vittoria è stata soprattutto del Governo e della Confindustria, apparsa desiderosa soprattutto dell’isolamento della Cgil, come prova l’aver puntato tutto sulla modifica all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, diventato punto centrale dello scontro, pur essendo marginale nella sostanza”. Al leader della Cgil la rivista rimprovera due “errori”: l’incoerenza e la rigidità. “Se Cofferati – spiega l’articolo – rimane convinto che la tutela dei lavoratori prevista dall’art. 18, nell’attuale mercato del lavoro, non sia trattabile, allora si dovrebbe battere (a fianco di Bertinotti) perché ce l’abbiano tutti. La verità – si legge ancora nel testo – è che rimane inspiegabile, da un punto di vista sindacale, la sua rigida chiusura su questo punto e purtroppo in autunno il Paese dovrà forse pagare, con un nuovo sciopero generale, un prezzo alto per queste posizioni”. La tesi dell’articolo è che Cofferati stia strumentalizzando il conflitto in vista del “futuro passaggio all’attività politica”, ipotesi che “il segretario della Cgil sinora non ha smentito” e sulla quale la rivista (e dunque l’ordine, tramite essa) esprime esplicite riserve.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.