Cultura

Politica. Bertinotti lancia il Partito della sinistra europea

"Tra Blair e Zapatero ci siamo noi". Il segretario del Prc presenta il congresso della sua "nuova sinistra" si apre oggi a Roma. Rifondazione si scioglierà?

di Ettore Colombo

“Nell’incertezza di una sinistra divisa tra Zapatero e Blair, c’è bisogno di una sinistra di alternativa”. Il segretario del Prc Fausto Bertinotti nel presentare alla stampa estera il congresso fondativo del “Partito della sinistra europea”, che si terrà sabato 8 e domenica 9 presso la ”Domus Pacis” di Roma (e già questa è una novità: sdidi solito i congressi del Prc si tenevano al più laico hotel Ergife…) spiega il senso di questa operazione politica che punta a costruire in Europa un nuovo soggetto, composto da 13 partiti della sinistra comunista e radicale europea. Un nuovo soggetto che intende battersi per la pace e contro le politiche liberiste e definito dal leader del Prc ”un fatto nuovo a sinistra” che, spiega, non vuol dire lo scioglimento del partito di cui lui stesso è il leader. ”Questa iniziativa – osserva rispondendo ai giornalisti – non vuol dire che si vada verso uno scioglimento di Rifondazione Comunista: i partiti nazionali continueranno a vivere nel partito della sinistra europea, anche se la dimensione nazionale è necessaria ma non è più sufficiente”. Le rassicurazioni del leader del Prc non sembrano pero’ essere condivise da molti pezzi dell’opposizione interna, sia quella “di sinistra” (i trotzkisti) che di destra (gli ex cossuttiani). Oggi un gruppetto che si è definito ”autoconvocati del Prc” si è presentato alla conferenza stampa con uno striscione: ”Bertinot in my name” giocando sul ”not” che fa parte del nome del leader declinato in inglese. I contestatori (nella cornice di ieri 3-4 persone) ritengono che la fondazione del ”Partito della sinistra europea” porterà alla fine di Rifondazione. Bertinotti non gradisce la breve e silenziosa contestazione condotta da esponenti che fanno parte della sinistra del partito, vicini alle posizioni di Marco Ferrando. ”Non ho nulla a che dire sulle contestazioni – osserva – ma la goliardia ha qualche elemento di contraddizione con l’essere comunista”. Il nuovo partito europeo, che a Roma ospiterà rappresentanti di molti partiti europei, in prevalenza comunisti, ed eleggerà tra sabato e domenica i propri dirigenti (due per nazione e rigorosamente un uomo ed una donna) si basa, come sintetizza Bertinotti, su tre valori: ”il rifiuto della guerra con un carattere radicale ed irriducibile che richiama l’art.11 della nostra Costituzione; una critica radicale alle politiche monetariste e liberiste per un modello economico alternativo e la democrazia come partecipazione”. Alla conferenza stampa erano presenti anche alcuni candidati di rilievo del partito di Bertinotti alle elezioni europee: Vittorio Agnoletto, Luisa Morgantini (gia’ eurodeputata) e gli intellettuali Lidia Menapace e Raniero La Valle. Agnoletto plaude al progetto di unificare quelle forze politiche che sono a sinistra dell’area riformista, cioe’ a sinistra del Pse, e parla di un ”percorso per una sinistra europea antiliberista che sta insieme su un programma, su obiettivi concreti e non su un cemento ideologico”. Sul rapporto con i movimenti, peraltro, insiste anche il segretario del Prc che definisce i movimenti no global e i movimenti per la pace ”una soggettivita’ nuova che chiede di interloquire con la politica ma il Partito della sinistra europea non si comportera’ come se ne fosse la guida o l’avanguardia”. Mah, chissà, si vedrà.


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