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Politica antidroga, la carica degli esperti

Dopo la consulta e l’Osservatorio permanente, arriva la commissione tecnica voluta dalla Turco. Tutti al lavoro per riformare la Fini-Giovanardi ...

di Stefano Arduini

Sulla carta sono tutti d?accordo. Da Leopoldo Grosso, consulente ad hoc della Solidarietà sociale che lo aveva per primo annunciato proprio dalle colonne di Vita, a Livia Turco (nella foto), ministro della Sanità: il 2007 sarà l?anno della nuova Conferenza nazionale sulle droghe e contestualmente della nuova legge.

Obiettivo? «Valutare e rilanciare le politiche di prevenzione delle dipendenze che poi sono le politiche di attenzione ai giovani, di promozione dei loro talenti e delle loro creatività», ha fatto sapere la stessa Turco. Per preparare il quinto summit, dopo quello di Palermo del dicembre 2005, proprio al ministero della Salute in queste ore si sta mettendo a punto una nuova commissione tecnica sulle tossicodipendenze che con ogni probabilità esordirà a fine mese e sarà coordinata da Giuseppe Vaccari. Questo nuovo tavolo, a cui siederanno, ha annunciato il consulente del ministro, esperti provenienti dai servizi, dalle comunità e dal territorio, si andrà ad aggiungere alla consulta dei 70 esperti sulle tossicodipendenze e a quella sull?alcol già istituite presso il ministero della Solidarietà sociale. Oltre, naturalmente, al Comitato scientifico dell?Osservatorio permanente del fenomeno delle droghe e delle tossicodipendenze, di cui fanno parte altri 14 esperti, che fa capo, anch?esso, al ministero guidato da Paolo Ferrero.

Un vero e proprio esercito di professionisti pubblici e privati che, secondo gli ottimisti, dovrebbe concorrere alla preparazione della Conferenza nazionale, passaggio cruciale in vista del superamento della Fini-Giovanardi previsto nel programma dell?Unione. Altri osservatori invece segnalano come l?eccessivo spacchettamento delle consulenze costituirà uno scoglio, tanto quanto lo saranno le lotte intestine alla maggioranza già clamorosamente emerse in occasione del decreto della Turco, poi stoppato, che prevedeva il raddoppiamento della dose di cannabis consentita per uso personale. Per aggirare l?ostacolo, la riforma del centrosinistra non prevederà tabelle che definiscano il confine fra spaccio e consumo. Almeno così vorrebbe Ferrero secondo cui quando un caso può comportare conseguenze penali è necessario reintrodurre l?assoluta discrezionalità del giudice.

Nei prossimi mesi, intanto, la Turco in collaborazione con il ministro dell?Istruzione, Giuseppe Fioroni avvierà un progetto di educazione alla salute nelle scuole, che dovrà costituire la colonna portante di una vasta campagna di informazione, accompagnata da un bilancio sugli effetti dell?attuale normativa così come richiesto dai centristi dell?Unione. Alla campagna seguirà la presentazione del piano d?azione triennale sulle droghe. «Lo consegneremo entro l?estate e sarà confezionato all?insegna dei quattro pilastri della politica europea: contrasto, prevenzione, cura e riabilitazione, riduzione del danno », annuncia Grosso. L?Italia infatti è tuttora, insieme a Malta, il solo Paese europeo ancora sprovvisto, malgrado i ripetuti richiami di Bruxelles, di un piano organico antidroga.

Info:
www.droga.net
www.welfare.gov.it


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