Formazione

Politica. Acli, Forum e ong furenti con l’Ulivo

"Fassino non c'è, Rutelli va via subito: non ci stiamo a farci prendere in giro": Terzo settore furente per un incontro con l'Ulivo nato male e finito peggio

di Ettore Colombo

Se non è un flop, poco ci manca. “Fassino non c’era, Rutelli se n’è andato dopo poco con Villetti dello Sdi, e sul palco è rimasta sola Luciana Sbarbati dei Repubblicani, per l’Ulivo. Davvero un po’ poco”, sbottano all’unisono Acli, Terzo Settore e Ong, vale a dire i tre principali rappresentanti delle associazioni convocate dai vertici della lista unitaria all’hotel Esedra per un incontro preparatorio della convention ulivista. Rutelli, Fassino e Villetti, in realtà, sono stati impegnati in Aula alla Camera per il voto sul decreto-salva Rete 4 e, dunque, avevano una ‘giustificazione’, ma Acli, Terzo Settore e Ong non sentono ragioni. “Si abusa della nostra pazienza”, dicono. Luigi Bobba, presidente delle Acli, Edo Patriarca, portavoce del Terzo settore e Sergio Marelli, presidente delle ong italiane, non nascondono l’irritazione per come è andato l’incontro e anche per come è stato organizzato. “Nella lettera di convocazione c’era scritto ben altro”, protesta Bobba: “e cioè che la lista unitaria voleva interloquire con il Forum e la società civile organizzata, ma non c’è stato n’è il confronto né gli interlocutori. Con tutto il rispetto per associazioni nate due mesi fa e formate da 20 persone come ‘il Campo’, che senso ha mischiare le nostre realtà con sigle semisconosciute e girotondi?”. “Per dialogare sul serio – spiega – ci vuole rispetto degli interlocutori, chiarezza sugli obiettivi e attenzione alle forme”. “Avevo già avvertito – conclude Bobba – i leader dell’Ulivo che non mi sarei più prestato a questo teatrino ma qui si abusa della nostra pazienza. Il dialogo tra partiti e associazioni deve avvenire nella pari dignità: oggi non è successo. Ecco perché ce ne siamo andati”. Anche Edo Patriarca, portavoce del Forum Terzo settore, ha esplicitato, tutto il suo disappunto: “Davvero non mi sembra un buon inizio di dialogo, né un modo intelligente per costruire relazioni con una società civile reale, che c’è. Mi sa tanto, invece, di rapporto strumentale, da parte della nascente lista unitaria nei nostri confronti: c’era una scaletta ed è saltata, dovevano ascoltarci e se ne vanno, bisogna strutturare un rapporto, nell’ascolto di esigenze e mondi diversi, e si parlano addosso. E poi non possiamo accettare la confusione tra il Forum, che rappresenta organizzazioni strutturate e indipendenti, e realtà che rappresentano aggregazioni e movimenti tutti e solo politici”. Secondo Sergio Marelli, direttore della Focsiv e presidente di tutte le ong italiane, “i partiti della lista unitaria confondono i loro amici dei movimenti e dei girotondi con gli stati generali del Terzo settore, facendo una gran confusione. Tutto ciò mi ricorda la tattica del centrodestra, che finge di dialogare con le parti sociali e poi di fatto le delegittima, preferendo lavorare solo con gli ‘amici'”. “Se questo è il metodo scelto dalla lista unitaria per dialogare – conclude Marelli – proprio non ci siamo”. Etc.


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