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Due rischi per la cooperazione sociale(a cura di Johnny Dotti presidente consorzio Cgm)

di Redazione

La legge sull?impresa sociale sembra riprendere il suo iter parlamentare. Ci auguriamo che lo concluda presto e bene. Nel frattempo vorrei soffermarmi su due rischi che, mi pare, la cooperazione sociale sta correndo.
Il primo è che le cooperative divengano funzionali al parastato della seconda Repubblica: costano il 20% in meno di un ente pubblico, lavorano con snellezza anche burocratica, innovano. Si capisce la tentazione di usare la cooperazione in modo ?sostitutivo? e dunque improprio. Il secondo rischio riguarda la possibilità che le cooperative diventino ammortizzatori sociali per l?impresa profit: il Terzo settore è l?unico costantemente in crescita. La mia previsione è che il settore riuscirà a creare 15mila nuovi posti di lavoro nei prossimi due anni. Occorre quindi stare attenti che il non profit non sia visto solo come un terreno di opportunità per i lavoratori che sono stati messi ai margini del sistema produttivo profit.
D?altro canto, se aspiriamo a essere istituzioni di comunità dobbiamo confrontarci con altre istituzioni, valorizzare il patrimonio sociale e umano che possiamo mettere a disposizione, porci in ascolto delle esigenze dei territori, sapendo proporre soluzioni nuove. L?augurio è che le istituzioni, i decisori politici, anche in sede di Finanziaria, diano un contributo alla cooperazione sociale (l?unica vera forma di impresa sociale) mettendola in condizione di svolgere i suoi compiti.

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