Non profit
Poletto (CdO): ma perché non diventa legge?
Forte appello della presidente di Compagnia delle Opere sociali
«Sono passati quattro anni e siamo ancora qui ad auspicare l’emanazione di un provvedimento che renda stabile il 5 per mille»· comincia così, su ilsussidiario.net, il forte e accorato appello di Monica Poletto, presidente di CdO Opere sociali, a favore della stabilizzazione del 5 per mille. Poletto, che aveva già in passato espresso la propria contrarietà sull’operato del governo quanto a amisure a favore del terzo settore, torna a chiedere un segnale concreto alla maggioranza. «La legge finanziaria attualmente in discussione non prevede l’inserimento del 5 per mille per l’anno 2010, né la tanto auspicata stabilizzazione», scrive Poletto, che pur riconoscendo all’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà di aver «fatto propria la richiesta del non profit italiano» tanto che «da tempo lavora alla norma di stabilizzazione» e riportando la notizia delle parole rassicuranti sia del Vice Presidente della camera Maurizio Lupi che del sottosegretario Luigi Casero, la presidente di CdO Opere sociali sottolinea con forza che «la nostra legge preferita» è ancora al palo.
«Il cinque per mille lo vogliono in molti», continua, «è chiaro che c’è un problema di copertura della spesa. Ma, soprattutto quando i soldi scarseggiano, diventa di fondamentale importanza scegliere di spenderli in maniera efficace rispetto a uno scopo ritenuto prioritario», ovvero le «le realtà del privato sociale» da tempo diventate «gli assoluti protagonisti del nostro sistema di welfare». «Queste realtà di welfare sono spesso in situazioni di difficoltà economica e finanziaria molto gravi, a cui suppliscono con il lancio del cuore oltre l’ostacolo che solo una gratuità tenace e radicata permette», conclude Monica Poletto. «Il 5 per mille è per molte di queste opere un aiuto importante. Essendo così ragionevole la sua stabilizzazione, perché permaniamo in questa irragionevolezza?».
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