Economia
Poletti: «Centrale unica, per la rappresentanza cambia tutto»
Il numero uno di Legacoop confermato alla guida dell'Alleanza: «Da subito faremo insieme alcune delle cose che fino a oggi abbiamo fatto separatamente. In Europa, ad esempio, la cooperazione italiana avrà una sola voce»
Una nuova, unica, centrale che rappresenti la cooperazione italiana. L’Alleanza delle Cooperative accelera il passo e punta dritto all’integrazione tra Agci, Confcooperative e Legacoop.
L’assembla dell’Alleanza delle Cooperative, il coordinamento tra centrali nato nel 2011, si è riunito questa mattina a Roma per approvare il progetto della nascita di un’unica centrale cooperativa. Il presidente uscente, Giuliano Poletti, è stato confermato alla guida anche per il 2014.
Perché avete deciso di dare vita a una sola centrale?
Da oggi lavoreremo a un progetto che non ha precedenti nella storia del nostro Paese dove storicamente è più facile dividersi che unirsi. Il percorso comune fatto dal 2011 a oggi dimostra che sono maturi i tempi per andare otre, fare un ulteriore, decisivo, passo avanti. Abbiamo posto davanti a noi un nuovo, ambizioso obiettivo: dare vita a un’unica centrale in grado di rappresentare tutta la cooperazione italiana
Quali saranno le tappe?
Oggi abbiamo ufficializzato la nascita di un’associazione che avrà proprio il compito di lavorare a questa integrazione. Da subito faremo insieme alcune delle cose che fino a oggi abbiamo fatto separatamente. In Europa, ad esempio, la cooperazione italiana avrà una sola voce. L’Alleanza delle Cooperative infatti avrà un’unica rappresentanza a Bruxelles con il compito di interloquire con le istituzioni comunitarie. Entro il prossimo 30 giugno, inoltre, dovrà essere completato il percorso della nascita dei coordinamenti regionali dell’Alleanza che affiancheranno quelli settoriali costituiti nei mesi scorsi.
Che organizzazione sarà?
Di sicuro non sarà solo la somma di ciò che siamo oggi. La centrale unitaria dovrà avere i caratteri dell’originalità e dell’innovazione sia nell’identità che nel modo di fare rappresentanza. Mettiamo in comune le nostre identità per dare vita a un nuovo soggetto in grado di fare in modo nuovo e innovativo attività di rappresentanza e di tutela delle cooperative. L’esito del lavoro che ci apprestiamo a realizzare dipenderà solo dalla nostra determinazione e dalla nostra volontà di centrare l’obiettivo. Al contrario del passato oggi non c’è forza politica, sindacale, culturale, che possa impedire la realizzazione del nostro progetto unitario. Se falliremo sarà solo per colpa nostra. Se riusciremo avremo fatto il bene della cooperazione e dell’economia italiana
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