Sostenibilità

Polemiche sul Conto Arancio. Il 5,30%? E’ già un ricordo

Per il prodotto finanziario più reclamizzato della storia, è il momento delle polemiche. Perché i tassi promessi...

di Ida Cappiello

Mettetevelo nella zucca: il superpubblicizzato Conto Arancio non vi dà nulla di più di un buon vecchio titolo di Stato, anzi forse qualcosa di meno. Il tam tam è suonato nei forum di alcuni siti di finanza. Risparmiatori vagamente imbufaliti, che facevano le pulci al prodotto finanziario più reclamizzato della storia: 30 milioni di euro dal lancio, 2 aprile 2001, a oggi, e circa altrettanti previsti fino alla fine del 2002.
Il Conto Arancio è una proposta, sicuramente innovativa, di Ing Direct, un grande gruppo finanziario olandese quotato alla Borsa di New York. Offre ai risparmiatori una remunerazione lorda del 5,30% (pari al 3,9 netto, tolta la ritenuta fiscale del 27%), senza costi di apertura, chiusura e gestione: una cuccagna al confronto con i tassi d?interesse «da prefisso telefonico» (come disse Bossi parlando dei risultati elettorali di un partito nemico) dei tradizionali conti correnti bancari. Com?è possibile? Si tratta in realtà di un ?deposito a risparmio?, una sorta di salvadanaio elettronico, che non dà nessuno dei servizi offerti dalle banche tradizionali, come il bancomat o il libretto di assegni. Infatti, per aprirlo bisogna avere già un conto corrente, dal quale trasferire con un bonifico (a pagamento) la prima somma; gli importi successivi possono essere accreditati in automatico, un po? come per la domiciliazione delle bollette. Qual è il vantaggio di Conto Arancio rispetto a un fondo obbligazionario che rende circa lo stesso? «Non si possono fare paragoni di questo tipo», afferma il responsabile relazioni esterne di Ing Direct, Stefano Merlo. «Conto Arancio non ha minimi di ingresso, a differenza delle obbligazioni. Si può cominciare anche con un euro. Poi, per vendere un titolo si pagano le commissioni, per prelevare da Conto Arancio non si paga nulla». Il fondo obbligazionario, tuttavia, garantisce un rendimento fisso, diversamente dal prodotto Ing Direct. Oggi Conto Arancio ha già conquistato 100mila clienti, ma nel frattempo il tasso d?interesse lordo è sceso al 4,30%, anche per coloro che l?avevano aperto alle condizioni precedenti. Tutto regolare, sia chiaro: come succede per qualsiasi banca, il tasso d?interesse varia in relazione all?andamento del tasso di mercato. Però, è lecito pensare che la discesa continui. Nel caso di Ing Direct, si fa riferimento al tasso di sconto fissato dalla Banca centrale europea. Il cambiamento delle condizioni contrattuali viene comunicato al cliente per iscritto. «Almeno una settimana prima che avvenga», precisa Merlo. Non si tratta però di un obbligo: la banca, dice il contratto, potrebbe anche comunicare il cambiamento in modo impersonale pubblicandolo sul proprio sito. Oggi la banca manda la lettera senza essere obbligata forse perché ha interesse ad acquisire nuovi clienti attraverso un alto livello di soddisfazione di quelli esistenti. Nessuno però garantisce che in futuro l?attenzione resti la stessa.
Un particolare curioso: per leggere il contratto su Internet è necessario cominciare la registrazione, comunicando nome, cognome e codice fiscale. «È per evitare registrazioni ripetute, per comodità», tranquillizza Merlo, ma intanto, anche se io decido di non aderire all?offerta, sono già stato identificato.

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