Non profit

Polemiche francesi sul poker on-line

I giocatori professionisti di poker si mobilitano contro la tassazione prevista dal Governo Sarkozy

di Marco Dotti

L’Arjel, l’autorità francese preposta alla regolamentazione dei giochi on-line, ha pubblicato negli scorsi giorni una lista degli operatori ammessi al “servizio”. Una decisione molto attesa, perché il mercato del poker on-line e affini, alla vigilia della sua definitiva regolamentazione in Francia, è stimato in 300 milioni di euro annui, secondo un’approssimazione per difetto.

La decisione ha però scatenato l’ira dei professionisti del tavolo verde che si sono detti pronti a espatriare, a fronte di una nuova tassazione che si prevede altissima e del divieto di giocare on-line con stranieri o avvalersi di piattaforme e siti non registrati dall’Arjel.

I professionisti, che si stanno rapidamente mobilitando, minacciano l’espatrio “fisico” verso vecchi e nuovi paradisi fiscali dei giocatori che – a detta loro – sono Thailandia e Regno Unito.

 

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.