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Podcast, «io volontario fra i poveri nella “Milano da bere”»

Prosegue il nostro viaggio nella storia recente d'Italia attraverso le storie dei volontari. Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca, racconta l'inizio del proprio impegno, ai primi anni 80, con i volontari che soccorrevano gli invisibili milanesi. Quel furgone messo a disposizione di fratel Ettore Boschini. Ascolta l'episodio n. 4 di "Storie di volontari, storia d'Italia"

di Redazione

«Era il 1982, abitavo a Milano, a 100 metri dal rifugio Fratel Ettore, in via Sammartini, sotto i tunnel della stazione Centrale, e un giorno mi sono avvicinato alla a loro e ho dato la mia disponibilità per fare il volontario». Comincia così l’intervista ad Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, nell’episodio n. 4 di Storie di volontari, storia d’Italia, il podcast riservato agli abbonati di VITA e dicato ai fatti salienti degli ultimi 50 anni, caratterizzati da una forte presenza di volontari.

Al fianco di fratel Ettore

Con Sinigallia, ritorniamo appunto alla Milano di 40 anni fa, quando un religioso cammilliano, fratel Ettore Boschini, si muoveva fra i disperati della grande metropoli, quanti vivevano ai margini, ingrossando un piccolo esercito di invisibili nuovi poveri. Lo ha intervistato Luca Cereda, a cui Sinigallia ha raccontato l’inizio del suo impegno, nato appunto da una disponibilità offerta di slancio: «Avevo appena costituito un’azienda», ha raccontato, «e avevo un furgone e gli avevo detto se aveva bisogno trasporto di cibo o di materassi, ecc».

Con Progetto Arca prosegue questa nostra singolare “storia d’Italia”, composta appunto dalle storie dei volontari, e realizzata da Cereda e da chi scrive.

Giuseppe il volontario che divenne vescovo

Nelle tre puntate precedenti, c’è la storia di un giovane volontario che accorse nella Firenze alluvionata del novembre 1966: Giuseppe Betori, seminarista a Roma. Quel giovane sarebbe poi diventato sacerdote, quindi vescovo, per ritrovarsi, anni dopo, a guidare da cardinale arcivescovo, proprio alla diocesi fiorentina.

Il cacciatore che si fece protettore della natura

Quindi Fulco Pratesi, padre dell’ambientalismo italiano, ha raccontato ai nostri microfoni la nascita del Wwf Italia a fine anni 60: un impegno per la natura che ha coinciso anche con una “conversione” personale, visto che Pratesi racconta d’aver intrapreso l’impegno animalistico da giovane cacciatore.

Nella Milano dell’eroina

Nella scorsa puntata, la terza, Franco Taverna, di Fondazione Exodus, ha invece ripercorso la dura stagione dell’eroina in Italia, ripercorrendo il suo impegno al fianco di don Antonio Mazzi, negli anni 70 e 80, sempre a Milano.

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Ascolta l’episodio.

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