Welfare

Poche cause per il difensore civico

Unione europea

di Monica Salvatore

Pubblicata la seconda relazione annuale del Mediatore europeo per l?anno 1996.
Nuove denunce ricevute nel 1996: 846. Indagini effettivamente avviate: 210. Portate a termine: 102. Infrazioni riscontrate: 20.
Sono queste le cifre fornite dalla seconda relazione annuale per il 1996 recentemente pubblicata dal Mediatore europeo, il difensore civico preposto alla tutela dei diritti comunitari nei casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi comunitari (Commissione europea, Parlamento, Consiglio, Corte dei conti, Agenzia europea per l?ambiente ecc.).
Nella relazione il Mediatore – carica ricoperta attualmente dal finlandese Jacob Soderman – fa il punto sull?attività svolta e illustra tutti i casi esaminati, compresi quelli (la maggioranza) nei quali le denunce non sono state accolte.
La maggior parte delle lamentele, presentate prevalentemente da singoli cittadini, ha riguardato il mancato rispetto da parte degli euro-burocrati degli obblighi di informazione e trasparenza nell?esame delle pratiche o nello svolgimento di concorsi e i rifiuti di permettere agli interessati l?accesso ai documenti d?ufficio. Ma molte di quelle non accolte riguardano casi fuori dalla competenza del Mediatore (spesso competente sarebbe stato invece un difensore civico nazionale). Il 10 per cento di tutte le denunce arrivate nel ?96 sulla scrivania del Mediatore è stato presentato da italiani. Pochi i ricorsi presentati da imprese e organizzazioni.

Cercasi esperti per i Paesi poveri
A Bruxelles la Commissione europea seleziona esperti da coinvolgere in missioni umanitarie e di aiuto ai Paesi poveri del Sud del mondo.
La Commissione europea ricerca esperti in diversi settori da coinvolgere in missioni umanitarie e di aiuto alimentare a favore delle popolazioni di Paesi extracomunitari in stato di bisogno.
Ingegneri, medici, infermieri, statistici, informatici, chimici e chiunque dimostri di avere maturato un?esperienza professionale significativa di almeno tre anni in uno dei tanti altri settori indicati nel bando di concorso, possono segnalare la loro disponibilità alla Commissione europea ed essere così inseriti in una lista di esperti da cui la Commissione stessa potrà attingere personale per organizzare gli staff da inviare all?estero in missioni di breve (da tre settimane a sei mesi) o di lunga durata (fino a sei anni).
Nessuna garanzia di assunzione, ma la chance di partecipare a progetti futuri. Vale però la pena segnalare, che i candidati prescelti che prenderanno effettivamente parte a una delle missioni comunitarie, saranno comunque molto ben retribuiti.
A seconda del tipo e della lunghezza dell?esperienza professionale già acquisita e delle caratteristiche della missione, il compenso previsto va da un minimo di 5 a un massimo di 18 milioni di lire al mese.
Le candidature devono essere inviate, anche via fax, entro il 15 dicembre prossimo, utilizzando gli appositi formulari allegati alla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C 342 A. L?indirizzo è il seguente: Commissione europea, SC 146/59, rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles. Il numero di fax da chiamare è lo 00322/2961101.

L?Ue finanzia lo sviluppo del video
Finanziamenti Ue ai professionisti dell?audiovisivo.
Nel quadro del programma Media II, l?Ue finanzia attività di formazione per i professionisti dell?audiovisivo. Saranno finanziate in particolare iniziative riguardanti la gestione economica e commerciale, l?uso e lo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di programmi audiovisivi, l?utilizzo di tecniche di scrittura di sceneggiature.
Gli interessati (istituti di formazione, associazioni, imprese) devono richiedere al più presto l?invio della Guida per i candidati alla Commissione europea a Bruxelles, rivolgendosi al Sig. Jacques Delmoly, ufficio Misure per lo sviluppo dell?industria audiovisiva, fax 00322/2999214.

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