Sostenibilità

Po, al via la “rinaturalizzazione”

Approvata la direttiva dell'Autorità di Bacino, attesa da anni. La soddisfazione del WWF

di Redazione

Ritorno alle origini per il bacino del Po. Dopo lunghi anni di pressioni e burocrazia, è stata finalmente approvata la direttiva dell?Autorità di Bacino che consentirà di avviare la rinaturazione del più grande fiume italiano, un ?restauro? naturalistico ad ampio raggio per garantirne la sicurezza idrogeologica e l?equilibrio ecologico.

?La direttiva rappresenta una vera svolta ? dichiara Andrea Agapito Ludovici, responsabile Acqua del WWF Italia – Il Po, da più parti considerato come il grande malato dell?Italia settentrionale, è stato vittima di pesanti speculazioni in passato ed è tuttora oggetto di progetti pericolosamente fantasiosi, come la recente proposta di navigazione per il trasporto merci, che ne possono compromettere l?equilibrio, con gravissime conseguenze ecologiche, senza arrecare alcun beneficio economico e senza contribuire nemmeno a ridurre i problemi legati alle inondazioni o alle continue crisi idriche estive. Il fiume potrà tornare in salute se finalmente verrà attuato il Piano di Assetto idrogeologico, che deve garantire il ripristino degli equilibri ambientali necessari a scongiurare nuovi rischi, anche attraverso questa nuova direttiva tecnica.?

Ma quali sono i lavori da fare? Si tratta di riattivare vecchi rami fluviali abbandonati o degradati; ripristinare le aree di esondazione naturale; riforestare le fasce fluviali; ridurre gli elementi artificiali rimuovendo, per esempio, argini obsoleti; realizzare interventi per la conservazione di specie ed habitat prioritari o interventi per il controllo delle specie aliene, come la rimozione di ostacoli (traverse, dighe, paratoie..) che impediscono a specie ittiche rare di risalire il fiume alla ricerca delle aree di riproduzione.

Il WWF ha promosso interventi di riqualificazione in due aree cruciali del bacino fluviale:
1) DOVE IL TICINO ENTRA NEL PO: Nell?area pavese, dove il Parco del Ticino – fondamentale corridoio ecologico che collega le Alpi alla pianura – incontra il Po, sono già stati avviati interventi di riforestazione e ampliamento di zone umide. Progetto avviato da Parco del Ticino e Regione Lombardia e patrocinato dal WWF per consolidare un punto nodale della rete ecologica della pianura padana, attualmente dominato da coltivazioni di pioppi.
2) DOVE IL RISCHIO ESONDAZIONE E? PIU? ALTO: Nel Mantovano, in un tratto del fiume particolarmente sensibile al rischio di esondazione e, non a caso, tra i più duramente colpiti dalle alluvioni del 2000, il WWF ha presentato nel 2003 una proposta per la riqualificazione delle zone umide e la riforestazione delle sponde (circa 90 km per quasi 10000 ettari di golena), gli strumenti più importanti per ridurre il rischio di esondazioni future.

?Tutti questi progetti possono essere sviluppati con il coinvolgimento attivo di agricoltori, imprenditori, associazioni locali e comuni ? conclude Agapito Ludovici ? E? un?opportunità che non va sprecata, perfettamente in linea con l?applicazione della direttiva quadro acque 2000/60/CE e della più recente direttiva 2007/60/CE sul rischio alluvionale. Perché divenga uno strumento operativo efficace, è necessario che le Regioni e Province rivierasche la adottino al più presto per la propria pianificazione (Piani di sviluppo Rurale, Piani territoriali di coordinamento, Piani cave).?

Nota:
Alla base della direttiva c?è il ?Patto sui fiumi? stretto da WWF Italia, Giovani Imprenditori di Confindustria e Coldiretti Lombardia nel 2001, che è stato adottato dall?Autorità di Bacino nel 2006 e finalmente approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel febbraio 2008 (Gazzetta Ufficiale n. 28 del 2/02/08).

La direttiva può essere scaricata da www.adbpo.it, nella sezione direttive tecniche per l?assetto idrogeologico.


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