Politica

Pnrr e dispersione scolastica: ecco le linee guida del ministero

Sono 3.198 le scuole secondarie di primo e secondo grado coinvolte. Le azioni andranno realizzate entro dicembre 2024 e non dovranno essere circoscritte all’offerta curricolare. Ogni scuola avrà un team composto da docenti e tutor esperti e un obiettivo specifico da raggiungere. Bianchi: «La sfida è raggiungere complessivamente almeno 820mila giovani già dispersi o a rischio dispersione»

di Redazione

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato oggi gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole”, il documento pensato per guidare le scuole nell’utilizzo strategico delle risorse stanziate dall’azione per la riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I primi 500 milioni di euro sono già stati assegnati a 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado, con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni, selezionate sulla base di indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico. Le risorse saranno assegnate direttamente alle scuole, per realizzare progetti pluriennali che dovranno partire l’anno scolastico 2022/2023, per complessivi 1,5 miliardi.

Il Ministro Patrizio Bianchi ha accompagnato il documento con una lettera ai dirigenti, in cui scrive che «le 3.198 scuole sono state individuate secondo criteri oggettivi, trasparenti e selettivi. Non sono le uniche ad avere bisogno di interventi per il potenziamento delle competenze, ma sono quelle dalle quali oggi partiamo e che sosteniamo con risorse specifiche e dedicate». I contorni della sfida sono enormi: «Raggiungere complessivamente almeno 820mila giovani già dispersi o a rischio dispersione, con attività di tutoraggio o di mentoring, di cui 470mila nelle fasce d’età 12-18 anni e 350mila di età 18-24 anni e ridurre la percentuale di dispersione scolastica portandola dall’attuale tasso al 10,2% come media nazionale».

Le scuole sono chiamate a sviluppare, anche in rete e in raccordo con gli altri soggetti del territorio, prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti interni e/o esterni, una progettualità pluriennale di ampio respiro per il miglioramento e l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari. Ogni istituzione scolastica avrà un obiettivo specifico da raggiungere, che entrerà nell’atto d’obbligo di formalizzazione del finanziamento. Le scuole dovranno predisporre azioni che abbiano una visione articolata in piani pluriennali, con l’obiettivo di costruire reti e rendere più forti i legami col territorio. Dovranno favorire sinergie, collaborazioni sistematiche e continuative e coinvolgere tutta la comunità educante – comprese le famiglie e il Terzo settore – anche tramite patti educativi. Le attività non dovranno essere circoscritte all’offerta curricolare: importante sarà la progettazione di percorsi di apprendimento extracurricolari, in un’ottica di apertura e di potenziamento delle competenze di ragazze e ragazzi. Centrale, nella definizione degli interventi, sarà l’orientamento soprattutto nella transizione tra scuola secondaria di primo e secondo grado. Nei casi di maggiore fragilità, si potranno prevedere percorsi di personalizzazione degli apprendimenti, oltre che attività di tutoraggio e una maggiore didattica laboratoriale. I progetti delle scuole dovranno essere strutturati anche per affrontare in modo preventivo eventuali segnali di disagio e situazioni di rischio.

I progetti dovranno essere predisposti entro ottobre del 2022 ed essere realizzati nel corso del biennio, entro dicembre 2024. All’interno di ciascuna scuola è prevista la costituzione di un team composto da docenti e tutor esperti per sostenere nell’individuazione delle studentesse e degli studenti a maggior rischio di abbandono e nella progettazione e nella gestione degli interventi. Gli istituti scolastici avranno a disposizione anche Gruppi di supporto, attivati negli Uffici Scolastici Regionali, le équipe formative territoriali e la “Task force scuole”, che assicurerà il supporto tecnico-amministrativo, nonché la raccolta di dati e il monitoraggio delle attività.

In allegato, gli Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole.

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