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Pm10, l’Europarlamento vuol allungare i giorni fuori limite
Qui Bruxelles/ LEuroparlamento ha chiesto maggior flessibilità nella nuova direttiva europea sulla qualità dellaria
L?Europarlamento ha chiesto maggior flessibilità nella nuova direttiva europea sulla qualità dell?aria, con una serie di emendamenti che hanno suscitato la perplessità del Commissario europeo all?Ambiente, Starvos Dimas e del gruppo parlamentare dei Verdi. Il commissario critica soprattutto la decisione di modificare il valore limite giornaliero delle concentrazioni di Pm10. Inoltre il PE vorrebbe approvare la possibilità di superarlo fino a un massimo di 55 giorni al posto degli attuali 35; a questo si aggiunge che gli emendamenti votati oggi allungano il tempo assegnato per rispettare le concentrazioni di polveri sottili oltre il limite del 1° gennaio 2010 proposto dalla Commissione, da tre a sei anni.
Gli eurodeputati suggeriscono di ridurre i tetti di concentrazione delle Pm10 (ossia inferiori a 10 micron: una polvere inalabile, in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore), da una media di 40 microgrammi al metro cubo proposta dalla Commissione a 33 microgrammi, a partire dal 2010, e concedendo una maggiore flessibilità agli Stati membri che non sono in grado di rispettare i criteri a causa di condizioni geografiche o climatiche particolari o in ragione di inquinamento transfrontaliero significativo. Per le particelle più nocive, le Pm2,5 (quelle che hanno un diametro inferiore a 2,5 micron, in grado di penetrare nei polmoni), i deputati ritengono invece che non sia opportuno fissare ora dei valori limiti in quanto i dati scientifici disponibili non sono ancora sufficienti.
Molto critici i Verdi. Questi ritengono che si indeboliscano «le attuali regole in materia di inquinamento dell?aria e si dà un messaggio molto negativo alle città e ai governi: tranquilli l?aria è sporca, ma vi diamo un po? di deroghe e potete inquinare più a lungo».
Le stime condotte da Bruxelles affermano che l?inquinamento da particolati riduce la vita media di ogni europeo di circa otto mesi.
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