Welfare
PlanBee, il crowfunding civico che migliora le città
Dal Giardino dei Semplici a Firenze, a piazza Oberdan a Milano: citttadini attivi, imprese e istituzioni a braccetto per riqualificare parti dell'abitare collettivo, il tutto attraverso una piattaforma di raccolta fondi che vuole espandersi a livello nazionale. Parla Armando Mattei, fondatore di Planbee
Quante volte capita di vedere l’incuria impossessarsi di una zona vicino a dove viviamo e pensare: “lo vorrei migliore”. Bene, ora c’è una possibilità, il crowdfunding civico a favore della comunità cittadina: uno strumento di raccolta fondi 2.0 che la piattaforma Plan Bee sta promuovendo con sempre maggiore interesse della popolazione di varie parti d’Italia: “il concetto alla base è semplice: far rifiorire luoghi che sono molto sentiti da parte dei cittadini per la propria qualità di vita ma che le amministrazioni comunali non riescono a recuperare per mancanza di fondi”, spiega Armando Mattei, ideatore di PlanBee, nome che rimanda a un “Piano B” in situazioni di difficoltà e a un “alveare dove persone, istituzioni e aziende contribuiscono a migliorare il proprio quartiere, la propria città”.
Aziende, sì: con una Responsabilità sociale d’impresa focalizzata sul territorio, varie imprese si sono affidate alla realtà creata da Mattei – che oggi dà lavoro a quattro persone – per aggiungersi a cittadini privati nel raggiungimento di un obiettivo specifico: “è il caso di Ferragamo per il Giardino dei Semplici di Firenze (progetto diviso in tre step), parzialmente distrutto da una tromba d’aria e oggi in via di riapertura, e del frutteto nato nel centro di piazza Oberdan a Milano con la piantumazione di 51 alberi cofinanziata da Swatch”, sottolinea Mattei.
Oltre a un modo alternativo di raccolta fondi utile a tutta la collettività, il crowdfunding civico è “uno strumento che potenzia l’attivismo cittadino, perché quando una persona offre una cifra, anche piccola, per riqualificare un parco o un’altra opera della comunità, poi avrà verso di essa un senso di appartenenza e una cura maggiori”. Il meccanismo, anche dal punto di vista di modello imprenditoriale, è semplice: “al soggetto che promuove il crowdfunding non viene chiesto alcun compenso, perché PlanBee si finanzia essenzialmente con una commissione sulle donazioni e, finora, grazie ai premi e agli incentivi legati all’innovazione sociale ricevuti finora”. Tra essi, il concorso Share in Action promosso da Fondazione Italiana Accenture Fondazione Eni Enrico Mattei, Associazione Alumni Accenture e l’acceleratore sociale B-ventures.
Sul sito ufficiale sono visibili tutti i progetti attivi, “con l’obiettivo di espandere man mano la piattaforma su tutto il territorio nazionale”, specifica Mattei, “e coinvolgere in modo attivo sempre più Comuni, in particolare per cofinanziare i singoli progetti: abbiamo constatato che a fronte di un buon crowdfunding da parte della collettività, l’ente locale è poi disposto a cofinanziare eventuali parti rimanenti o aggiuntive”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.