Cultura

Più sussidiarietà per combattere europovertà

A Verona la Fondazione Banco Alimentare ha riunito studiosi, volontari e politici per discutere di risposte alle nuove povertà.Video intervista alla commissaria Diamantopoulou

di Giampaolo Cerri

Una reale applicazione del principio di sussidiarietà in Europa pone le condizioni per una lotta efficace all’emarginazione sociale e ai milioni di poveri presenti in Europa. E’ quanto emerge dal convegno organizzato sabato scorso a Verona dalla Fondazione Banco alimentare sulla lotta alla poveré in Europa, dal titolo “65 MILIONI DI POVERI NELL’EUROPA DEL 2000 POLITICA, SUSSIDIARIETA’ E NON PROFIT: QUALI SINERGIE PER UNA LOTTA EFFICACE ALL’EMARGINAZIONE SOCIALE”. Nel corso dei lavori si è parlato dell’Italia, la cui legislazione è stata definita “un caso emblematico di antitesi della sussidiarietà”. In particolare in Italia manca ancora una disciplina civilistica dell’impresa sociale e la legislazione stenta a riconoscere i vantaggi di una valorizzazione del Terzo settore. Ad esempio le misure di agevolazione fiscale previste dall’ordinamento italiano sono lontanissime dai regimi di altri Paesi e nella gestione dei servizi prevale in Italia un pregiudizio nei confronti degli enti non profit rispetto, ad esempio, alla Gran Bretagna e alla Germania. “Le aperture più significative verso una moderna formula di welfare society”, hanno detto i volontari italiani, “provengono dalle politiche di alcune regioni che hanno introdotto i ‘buoni servizio’ (buono anziano, buono scuola), mentre ancora a livello nazionale vengono varate riforme antitetiche alla sussidiarietà”. Attraverso un’intervista video registrata è intervenuto anche il commissario europeo dell’Occupazione e gli Affari Sociali Anna Diamantopoulou che ha ricordato come “per favorire la cooperazione fra gli Stati membri e l’Unione nella lotta all’emarginazione sociale sono stati stanziati 70 milioni di Euro per 5 anni”. Significativo l’intervento di Bernard Dandrel, Presidente della Federazione Europea dei Banchi Alimentari il quale ha ricordato come l’attività dei Banchi Alimentari in Europa contribuisca attualmente ad aiutare 2 milioni di persone. A conclusione dei lavori don Mauro Inzoli, Presidente della Fondazione Banco Alimentare in Italia ha chiesto “che il contributo messo a disposizione per il recupero delle eccedenze alimentari dall’Unione Europea venga mantenuto e che nella Commissione per gli Affari Sociali i Banchi Alimentari vengano riconosciuti maggiormente come soggetti operativi nella lotta contro la povertà”. Al convegno hanno preso parte anche Angelo Fiorin, vice presidente della Giunta Regionale Veneta, Erminia Perbellini, assessore agli Affari sociali del Comune di Verona, Massimo Crucioli, Presidente del Collegamento Italiano Lotta alle Povertà – Cilap, Luca Antonini, docente di Diritto Pubblico all’Università di Torino, Andrea Bolla, presidente dei giovani industriali di Verona, Mario Sala, Presidente della Compagnia delle Opere non profit, il deputato Massimo Ferro, gli europarlamentari Giorgio Lisi e Mario Mauro.


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