Più internet e smartphone, meno auto. E' questa la tendenza del futuro (negli USA è già realtà), e per la prima volta una ricerca stabilisce una connessione diretta tra le nuove tecnologie e un diverso modo di spostarsi, che provoca come conseguenza immediata meno inquinamento, meno spese, meno traffico, più qualità della vita.
Se ci si pensa, le ragioni per cui negli Stati Uniti si calcola che il traffico urbano sia diminuito negli ultimi 5 anni di una percentuale variabile tra il 15 e il 30% sono abbastanza evidenti: internet ha fatto esplodere il telelavoro, l'e-commerce ha dimezzato le visite ai supermercati e ai negozi, il wifi e gli smartphone hanno reso possibile lavorare sugli autobus e in metropolitana, e i social media per molti hanno voluto dire meno visite di persona a parenti e amici lontani.
Certo, nessuna rivoluzione, ma tutti questi fattori messi insieme hanno comunque avuto un'incidenza. Lo prova una ricerca condotta dall'
APTA, l'American Public Transportation Association, sulle abitudini di trasporto di un campione di mille giovani under 30 forti utilizzatori di tecnologie che lavorano in grandi città (Boston, Chicago, San Francisco, Portland, Seattle e Washington).
Ebbene, il 40% di loro lavora via smartphone mentre si sposta per raggiungere l'ufficio, la stessa percentuale non possiede un'auto propriae il 69% dichiara di utilizzare diversi mezzi di trasporto (compresa la macchina, ma ovviamente non solo) più volte la settimana. Da notare che il 27% degli intervistati non risiede in un'area urbana, ma vi si reca solo per lavorare. Non è una rivoluzione totale (l'auto rimane il mezzo preferito per spostarsi, confessano i giovani intervistati, seguita a breve distanza dall'andare a piedi), ma sicuramente una tendenza in crescita.
C'è un unico neo, sottolineato dalla ricerca: le abitudini di trasporto cambiano moltissimo, spostandosi maggiormente verso l'uso costante dell'auto, quando si diventa genitori. Per scarrozzare il pupo all'asilo o dai nonni, insomma , la macchina resta il mezzo più amato. E in questo caso, non c'è internet che tenga.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.