Salute

Più sei ricco, più sei egoista

Alcuni studi sembrano confermare il luogo comune: i membri delle classi più abbienti sono più individualisti dei poveri

di Gabriella Meroni

Alcuni studi comportamentali riferiti alle classi sociali hanno emesso un verdetto poco esaltante per i ricchi. Le persone più abbienti – dicono gli scienziati – si comportano peggio degli altri in una serie di situazioni concrete, e mostrano una tendenza più marcata alla menzogna, all’inganno, all’appropriazione di ciò che non è loro e perfino al comportamento scorretto mentre sono alla guida. Ne sono convinti gli psicologi della Università di Berkeley, dopo aver condotto osservazioni segrete sul comportamento di una serie di soggetti nella vita reale e alcuni studi di follow-up in laboratorio.

Nello studio, pubblicato sulla rivista statunitense Proceedings dell’Accademia nazionale delle Scienze, lo psicologo sociale Paul Piff e i suoi colleghi scrivono che l’interesse personale può essere un “movente più importante tra l’elite della società” e porta a commettere più illeciti. Sempre tra i ricchi, l’egoismo può essere “una norma culturale comune”. Gli scienziati hanno anche scoperto un forte legame tra lo status sociale e l’avidità, connessione che potrebbe esacerbare il divario economico tra ricchi e poveri.

Sempre secondo la ricerca, le classi superiori sarebbero meno consapevoli dei bisogni altrui, meno capaci di leggere le emozioni del prossimo e meno altruisti degli individui meno abbienti. “Chi si sente membro di un ceto sociale elevato inizia a vedersi come titolare di maggiori diritti e tende a focalizzarsi maggiormente su se stesso,” ha dichiarato il dottor Piff al Guardian.

Ma l’aspetto più interessante è andare a vedere in quali situazioni gli psicologi hanno misurato l’egoismo dei ricchi. In un caso i ricercatori si sono nascosti vicino a un bivio di San Francisco, osservando il comportamento degli automobilisti che avrebbero dovuto dare la precedenza. Quando un’auto arrivava all’incrocio, veniva per prima cosa classificata in una scala del lusso che andava da 1 a 5. In media oltre il 12% degli automobilisti che avrebbero dovuto fermarsi non si è invece fermato, tagliando la strada agli altri; tra i guidatori delle auto meno prestigiose, la percentuale è stata però del 10% contro il 30% di quelli al volante di auto di lusso. Il secondo appostamento è stato vicino a un attraversamento pedonale con tanto di strisce. Anche qui, i conducenti delle auto più vecchie e meno costose si sono fermati molto più spesso di quelli che guidavano supercar, che hanno tirato dritto in ben il 45% dei casi.

Quanto agli studi di laboratorio, i risultati sono stati più o meno gli stessi. In un trial, 105 volontari sono stati invitati a leggere otto storie in cui un personaggio si impadroniva di qualcosa che non gli apparteneva, e sono stati quindi invitati a commentare. L’approvazione per il comportamento illecito cresceva al crescere dello status sociale ed economica, classificata in base al reddito, all’istruzione e all’occupazione dei volontari. In un altro trial i volontari dovevano giocare a un videogame truccato dai ricercatori per dare a ciascuno lo stesso punteggio, 12. Ai volontari però era stato detto che chi otteneva il punteggio più alto avrebbe vinto un premio in denaro. Ebbene, i più ricchi hanno mentito più spesso, dichiarando un punteggio superiore a 12.

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