Formazione
Più scuola, meno mafia: Roma aderisce
Profumo e Alemanno firmano oggi il protocollo
di Redazione
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo e il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno sottoscriveranno oggi, presso il Campidoglio, un protocollo d’intesa per l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata per la promozione di progetti integrati nei settori dell’istruzione e della formazione.
Sono già cinque i protocolli sottoscritti con altrettanti Comuni e Provincie, e un settimo verrà firmato il 22 febbario con il comune di Caserta, contestualmente all’inuagurazione, in un bene confiscato alla criminalità organizzata, di un Osservatorio per la realizzazione del progetto “NAUSICA” finalizzato allo studio e alla ricerca sulle problematiche delle vittime di reato e dei giovani con disagio sociale (dispersione scolastica, bullismo, nuove forme di cyber bullismo).
Più scuola meno mafia è un Piano nazionale che opera all’interno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e riutilizza i beni confiscati alla criminalità organizzata per iniziative di carattere culturale e per progetti integrati nei settori dell’educazione e della formazione.
Più scuola meno mafia nasce dall’Accordo operativo sottoscritto il 26 luglio 2008 dal MIUR e dall’Agenzia del Demanio cui è seguito un secondo Accordo, siglato il 24 novembre 2010 tra il MIUR, il Ministero dell’Interno e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Il Piano si prefigge, attraverso il riutilizzo dei beni confiscati, di realizzare progetti integrati nei settori dell’istruzione e della formazione con il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado. Più in generale il Piano è finalizzato a favorire iniziative culturali che creino opportunità occupazionali per la popolazione giovanile, soprattutto nelle aree più colpite dai fenomeni di criminalità organizzata, al fine di contrastare la fuga dalle terre di origine e di riaffermare nel contempo il rispetto della legalità.
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