Più decessi che nascite nell’Europa in crisi. Ma la popolazione cresce grazie ai migranti

Il 2015 è stato un anno da record: mai così tanti abitanti nell'Unione, in ragione della crisi migratoria, ma anche un tasso di mortalità che per la prima volta supera quello delle nascite. È un'Europa a crescita zero quella che emerge dal rapporto di Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea. Nel 2015, si legge nel rapporto reso noto venerdì, sono nati in Europa 5,1 milioni di bambini.

I decessi registrati, però, sono stati 5,2 milioni, con un incremento del 6% sul 2014. In Europa si muore di più e ci sono meno nascite: «è la prima variazione negativa della sua popolazione conosciuta dall'UE», osservano da Eurostat. Oggi, la fascia d'età più rappresentata in Europa è quella che sta fra i 45 e i 49 anni ( 7,4% dell'intera popolazione), ma è destinata a diminuire. Crescerà, al contrario, quella fra gli 80 e gli 84 anni che, dall'attuale 2,8% arriverà al 3% nel 2030.

Per quanto riguarda le nascite, i Paesi con il tasso più elevato sono il Regno Unito, l'Irlanda, la Svezia e la Francia, dove il tasso di natalità ancora supera quello di morte. Per l'Europa dell'est – Ungheria, Bulgaria, Romania – vale il contrario: si nasce meno, si muore di più. Ma in questo caso pesa – e pesa molto – la migrazione dei più giovani in altri paesi europei e non. l'Italia? Il nostro Paese è quello con il tasso di natalità più basso dell'intera Europa. In Italia, nel 2015, sono nati 486mila bambini, la metà di quelli nati in Francia.

Nonostante questo, la popolazione europea nel suo complesso continua a crescere. Proprio per effetto della crisi migratoria, nel 2015 più di 1,9 milioni di persone sono arrivate nello spazio europeo. Nel suo complesso, la popolazione in Europa è passata nel 2015 da 508,3 a 510,1 milioni.

Immagine in copertina: CHRIS J RATCLIFFE/AFP/Getty Images