Famiglia

Più collaborazione tra Regione e Tribunale dei minori

Firmato un protocollo d’intesa che favorirà risposte innovative nel campo della tutela dei più svantaggiati

di Redazione

La giunta regionale del Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, ha approvato oggi un protocollo di intesa tra la Regione Lazio e il tribunale per i Minorenni di Roma, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali e Famiglia, Aldo Forte. «Scopo di questo protocollo – spiega Forte – è quello di formulare risposte innovative nel campo della tutela dei minori, avvalendoci dell’importante collaborazione del tribunale dei Minorenni di Roma. E, in particolare, della grande esperienza e professionalità della presidente Melita Cavallo. Questa intesa non fa altro che rafforzare una sinergia proficua che, già nei primi mesi di assessorato, ha saputo raggiungere un altro risultato di grande importanza. Mi riferisco al Protocollo regionale sulle adozioni, un provvedimento che il Lazio attendeva da più di dieci anni». Sulla stessa scia il parere di Melita Cavallo che afferma come sia «fondamentale oggi che le istituzione collaborino, perché più stretta è la rete tra queste e più efficaci ed efficienti diventano i servizi che si offrono alle persone. Soprattutto per chi è più svantaggiato, come i bambini, e verso i quali abbiamo il dovere di dimostrarci responsabili».

Il protocollo per la tutela dei minori, della durata di cinque anni, prevede in particolare da parte dell’assessorato e del tribunale dei Minorenni l’attivazione di piattaforme informatiche comuni per la realizzazione di una banca dati regionale in tema di adozioni. Altra finalità, incentivare la formazione del personale dei gruppi integrati di lavoro che sul territorio accompagnano passo dopo passo le coppie nel percorso di adozione. Le adozioni, però, non saranno l’unico oggetto della collaborazione tra Regione e Tribunale. «Più in generale – aggiunge Forte – il nostro obiettivo è quello di riuscire a intercettare, attraverso delle azioni innovative e strutturali, le diverse situazioni di disagio con cui un minore può essere chiamato a confrontarsi. Un esempio attualissimo riguarda i minori stranieri non accompagnati, in favore dei quali il protocollo ci permetterà di predisporre interventi ad hoc per l’accoglienza, l’assistenza sanitaria, l’alfabetizzazione e l’accompagnamento al lavoro».

Attenzione, inoltre, anche alle madri incinte in difficoltà «per le quali prevediamo di mettere in campo una campagna informativa e specifici servizi che garantiscano il parto in anonimato. E che salvaguardino, al contempo, la salute e il futuro del bambino e della donna».

Oltre alla tutela dell’infanzia, Assessorato e tribunale si impegnano anche a realizzare percorsi di reinserimento sociale per i minori che hanno commesso reati, grazie alla realizzazione di «un centro per la mediazione penale minorile che coinvolga il ragazzo o la ragazza in attività rieducative socialmente utili».

Il protocollo, infine, con l’obiettivo di promuovere e programmare le attività a tutela dell’infanzia, istituisce un tavolo tecnico di coordinamento nominato dall’assessore alle Politiche sociali e Famiglia e composto da quattro membri, due della Regione e due del tribunale.

 


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