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più blog meno facebook. così si ragiona di più

Uno dei blogger più popolari immagina il futuro dell'informazione alternativa

di Riccardo Bagnato

«Sarà una mia presunzione, ma mi sembra che i social network permettano a chi li usa un coinvolgimento su tutto ma più superficiale. Invece con un sito…» Èfra i blogger più popolari in Italia. Il suo primo articolo lo ha pubblicato online a gennaio 2001. Praticamente un’eternità fa. In nove anni è infatti successo di tutto. Per un Napster che è morto, uno, cento, mille Twitter e Facebook sono nati, e tuttora spopolano. “Leonardo” – al secolo Leonardo Tondelli, eletto miglior blogger 2008 – è sempre lì, al suo indirizzo, www.leonardo.blogspot.com, commenta la notizia del giorno, scova documenti e link sparsi online, discute, con i suoi lettori (quasi 1.500 visite al giorno). Classe 73, insegnante presso l’Istituto comprensivo Carpi Centro nella città emiliana, da qualche tempo collabora con l’Unità con una rubrica tutta sua. Sul blog scrive di politica (senza sconti e senza nascondere le proprie idee), ma anche e soprattutto di scuola, di vizi e virtù dell’italico popolo, di cinema e di letteratura.

Vita: Ha iniziato scrivendo pochi articoli al mese, ora pubblica un nuovo pezzo quasi ogni giorno, collabora con un quotidiano nazionale, ed è uscito un suo libro Storia d’Italia al rovescio (Scrittomisto, 2006) che raccoglie i suoi post migliori dal 2001 al 2006. È questa la parabola di come si evolvono i blog? Dal giornalismo per passione a quello per professione?
Leonardo: Non necessariamente, no. Quello che ho fatto io vale per me soltanto? e non è detto che sia un’evoluzione auspicabile. Per me il blog ha sempre rappresentato un posto di totale libertà, uno sfogatoio in cui non dovevo rendere conto a nessuno se non a me stesso e forse nemmeno a me stesso. Certo, adesso Facebook o Friendfeed vanno per la maggiore. Alla fine anch’io mi sono registrato a Facebook, ma solo perché da lì vedevo che venivano molti utenti verso il mio blog. È una buona cassa di risonanza: appena scrivo un articolo qualcuno lo segnala su Facebook e così trovo più facilmente lettori interessati a quello che scrivo. Forse, ma dico forse, i blog vanno bene per chi ormai ha superato i 30, mentre per i più giovani i vari Twitter o Facebook funzionano meglio. Anche perché, sarà una mia presunzione, ma mi sembra che Facebook & Co permettano a chi li usa un coinvolgimento su tutto ma più superficiale.
Vita: La recente aggressione a Silvio Berlusconi ha convinto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a presentare un disegno di legge che prevede disposizioni di contrasto alla diffusione di reati attraverso internet. Che 2010 sarà per il Web dal suo punto di vista?
Leonardo: Di leggi per Internet se ne parla da quando ho iniziato a scrivere. Molto raramente si è andati al di là dei proclami e questo per una sostanziale incomprensione da parte del legislatore su cosa sia e come funzioni Internet. Detto questo, l’episodio dell’aggressione a Berlusconi e quanto è successo sul Web successivamente mi fanno pensare che forse nel 2010 si arriverà a una stretta: fra un mezzo come quello della televisione (per forza di cose collegato a Berlusconi) che per definizione è un mezzo generalista, e Internet, che invece è per definizione anti generalista. Prima o poi questo problema arriverà ad assumere un’importanza tale che nessuno, e in particolar modo questo governo, non potrà non tentare una soluzione? a proprio favore.
Vita: Mi scusi la battuta. Sta dicendo che Internet è di sinistra e la televisione di destra?
Leonardo: Beh, no. O forse sì. Diciamo in un certo senso. Ovvio che sul Web sono presenti tutte le idee e tutti gli orientamenti, proprio perché chiunque può accedere a Internet. Quello che volevo dire è che la televisione ha un suo modo di comunicare, unidirezionale, che va dalla televisione allo spettatore e basta; allo spettatore, poi, offre contenuti sempre più generalisti, cioè di tutto un po’. Internet, invece, richiede un’interazione da parte dell’utente. Inoltre sul Web si possono approfondire argomenti di ogni genere a proprio piacimento e quando si vuole.
Vita: Torniamo al suo sito. Per un certo periodo sul suo blog ha scritto un romanzo a puntate dal titolo 2025 dove immaginava il futuro. Se oggi dovesse scriverne una puntata che descrivesse il 2010, di cosa parlerebbe?
Leonardo: Preferisco le previsioni a medio-lungo termine, quelle a breve non le azzecco mai. A occhio scriverei di catastrofi, inondazioni, terremoti, licenziamenti: il 2010 mi sembra che prometta molte di queste cose. Se guardo al 2009 però noto che ormai anche le catastrofi peggiori scivolano via, ce ne scordiamo alla svelta. I delitti insoluti sono un po’ più resistenti, ne prevedo almeno un paio entro l’estate, anche perché quelli vecchi ormai non sembrano più così insoluti. Che altro? Beh, molti uomini andranno in depressione senza che nessuno riesca a capire il perché, finché qualche ricercatore scoprirà che il campionato italiano di xalcio è diventato “la noia assoluta”, anche se da anni tutti facciamo finta di no, ma prima o poi certi nodi vengono al pettine?
Vita: Un anno in salita a metterla bene?
Leonardo: Be’, un’altra cosa che dal 2009 si prolungherà al 2010 è l’ossessione un po’ morbosa per il “corpo” del Capo?
Vita: Di chi?
Leonardo: ?di Berlusconi. Dopo mesi di scatti e intercettazioni, siamo riusciti perfino a vedergli il sangue, ma non credo che basterà. Anzi, è probabile che la cosa abbia eccitato di più.


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