Famiglia

Pisapia, non tagliare i viveri agli asili

Il Comune mette a bilancio drastici tagli alle scuole dell'infanzia paritarie, pur riconoscendole "pubbliche e parte di un sistema integrato". I gestori laici e cattolici insorgono: se non cambia qualcosa, da novembre non potremo dare da mangiare in mensa ai bambini

di Gabriella Meroni

Non c'è pace per le scuole dell'infanzia paritarie. Dopo il caso del referendum di Bologna che ne chiedeva addirittura la chiusura, ora è il turno di Milano, dove il Comune ha deciso di ridurre drasticamente le risorse destinate a questo tipo di scuola, che accoglie mediamente a livello nazionale una quota vicina al 90% dei bambini dai 3 ai 6 anni. 
Contro i tagli del Comune sono insorte le associazioni, laiche e cattoliche, che rappresentano gestori e genitori (Amism-Fism, Age Lombardia, Agesc Milano, CdO Opere Educative Foe Milano, Arcidiocesi di Milano, Fidae Lombardia, Comitato Politico Scolastico) che lo scorso 10 ottobre si sono riunite al tavolo del gruppo tecnico di lavoro delle scuole dell'infanzia paritarie della città di Milano convocato dall’assessore Francesco Cappelli. Scopo della riunione era predisporre concrete proposte al Consiglio Comunale in occasione del dibattito sul bilancio comunale. 
Se infatti una soluzione diversa non sarà trovata, informano le associazioni in una nota esprimendo "forte preoccupazione", sarebbe a rischio la prosecuzione del servizio stesso delle scuole dell'infanzia paritarie; in particolare potrebbe essere sospesa l'erogazione di derrate alimentari, garantita solo fino al 30 ottobre a causa della ritardata approvazione del bilancio, e non si potrebbero ipotizzare risorse per garantire l'erogazione dei pasti fino a fine anno scolastico. 
"Con l'assessore abbiamo trovato un accordo su alcuni principi", informa la nota delle associazioni, "come quello per cui tutti i bambini sono uguali e non vi debbono essere discriminazioni a seconda della scuola pubblica frequentata: comunale, statale o paritaria e quello per cui le scuole dell'infanzia paritaria della città di Milano e le scuole comunali fanno parte dello stesso sistema pubblico integrato". Tuttavia i paventati tagli potrebbero costringere le scuole paritarie a  "rompere il patto sottoscritto con le famiglie all'atto dell'iscrizione" o "assorbire loro stesse i costi non preventivati, in quanto assicurati dalla precedente convenzione". 
La prossima riunione del tavolo tecnico in Comune è fissata per il 22 ottobre; Palazzo Marino deve approvare il bilancio comunale entro la fine di novembre.
 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.