Cultura

Pisanu – Rutelli, prove di dialogo e incidenti di percorso

Al Meeting di Rimini liberalizzazioni e libertà al centro del dibattito tra il vice premier e l'ex ministro.

di Antonietta Nembri

Da Rimini Liberalizzazioni e libertà coniugate con la sussidiarietà e con la richiesta di meno statalismo: temi forti al Meeting e che hanno avuto come attori il senatore Beppe Pisanu e il vicepremier Francesco Rutelli. Un incontro atteso anche al di là del tema per le polemiche di questi giorni sui fischi riservati alla Binetti e per il dibattito sul dialogo tra cattolici e politica. Fischi che del resto non sono mancati anche per il leader della Margherita, subito fermati da Raffaello Vignali che rivolto ai contestatori ha ricordato ?se non si è d?accordo non si applaude, ma non si fischia, non invitiamo le persone al Meeting per fischiarle?, poi rivolgendosi alla platea ha aggiunto ?se ci sono persone che sono qui per altro possono anche accomodarsi fuori che ci fanno un piacere?. Un incontro, quello di questa sera nei padiglioni della Fiera di Rimini che si è aperto con un?introduzione del presidente della Compagnia delle Opere che ha esordito ricordando da un lato l?intervento di Giussani ad Assago nel 1987 e dall?altro l?appello sull?educazione perché, ha detto ?è da un io educato che nascono le opere?. Vignali ha poi elencato le richieste delle tante esperienze e opere in atto alla politica e la prima è proprio la sussidiarietà. ?Chiediamo non uno stato che regoli e domini tutti, una politica che non pensi che lo stato sia il fine di tutto. Abbiamo bisogno del contrario: di una politica al servizio delle persone?. Una seconda richiesta sono le liberalizzazioni ?c?è bisogno di libertà, da questo punto di vista siamo solo all?inizio, ci sono ben altre rendite che pascolano nello statalismo? Vignali ha poi elencato i settori che attendono come la scuola, il welfare e il lavoro. Infine una ?politica per il bene comune, attenta al bene comune e non solo su se stessa?, l?auspicio di Vignali è che su questi contenuti i due schieramenti dialoghino. E una prova di dialogo è stata proprio quella alla quale si è assistito tra Pisanu e Rutelli, fin dalla veloce conferenza stampa che ha preceduto l?incontro dove si sono toccati temi quali l?intervento dell?Italia in Libano dove Pisanu ha ribadito le condizioni per l?apertura di credito al governo sulla missione, l?immigrazione con Rutelli che si è augurato un contributo ?non ideologico? dell?ex ministro dell?Interno. Sul dialogo tra i poli Pisanu ha poi citato un proverbio sardo: ?Se vuoi che il dialogo si mantenga, occorre che un piatto vada e l?altro venga?. Da parte del senatore Pisanu ha tracciato l?origine storica del concetto di sussidiarietà da Rosmini al manifesto dei socialdemocratici tedeschi, ricordando come per il momento sia stata vista soprattutto la cosiddette sussidiarietà verticale, ?una redistribuzione dei poteri pubblici dall?alto verso il basso?, ma ha avvertito ?questa non è una sussidiarietà che produce libertà?. Poi Pisanu, dopo aver citato la recente intervista del patriarca di Venezia Scola sulla libertà, ha affrontato un tema caro al popolo del Meeting: la sussidiarietà orizzontale con un nuovo regolamento costituzionale che disciplini un arretramento dei pubblici poteri e qui ?noi cattolici italiani possiamo giocare la nostra partita storica?. Arrivando al tema delle liberalizzazioni Pisanu ha sottolineato: ?E? il terreno sul quale mettere alla prova la valenza liberale del nostro centrosinistra. Mi va bene la liberalizzazione dell?aspirina però non mi fido perché queste liberalizzazioni sono servite a coprire gli strumenti illiberali di Visco?. Ha poi chiuso elencando i campi sui quali attende Bersani e il governo per le prossime liberalizzazioni: energia, scuola, telefoni, welfare, trasporti. Francesco Rutelli, citando prima Leo Longanesi sulla libertà e l?Italia e poi Vittadini che ha messo in guardia dal mito del cittadino utente, ha affermato la necessità di condividere l?obiettivo di ?liberare i talenti del nostro paese con più concorrenza?. Il terreno delle liberalizzazioni diventa quindi il teatro di una sfida di libertà, con l?avvertenza però, ricordando Marc Twain ?le cattive abitudini fanno fatica a scendere le scale, bisogna far loro scendere un gradino per volta?. Difesa delle riforme fatte dal governo quindi ricordando che ?un giovane laureato in farmacia poteva aprire un negozio di alimentari, ma non una farmacia, mentre il figlio di un farmacista poteva gestire quella del padre?, quindi oggi ?questa riforma ha iniziato ad abbattere alcune barriere? E su questo il vicepremier ha auspicato l?apertura di una stagione di riforme capaci di creare condizioni più aperte per chi intraprende. Ed è proprio quando Rutelli dopo aver posto l?esigenza dello stato di garantire i più deboli che sono partite le contestazioni (subito fermate) da parte di chi chiedeva al vicepremier di fare un?apertura sulla libertà della scuola. Superato questo momento ha ricordato l?opportunità offerta da un bipolarismo mite che nasce dal rispetto di chi vota anche diversamente, solo così le posizioni dei cattolici potranno essere più efficaci contro i segni di un assolutismo laicista. E questo viene garantito dalla laicità delle istituzioni. ?Confrontiamoci affinché questa legislatura concluda le contrapposizioni tra i due schieramenti che non porti al centro la ricerca comune del bene comune?.


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