Più che al tennis tavolo la partita tra governo e terzo settore sul cinque per mille potrebbe assomigliare a un incontro di boxe. Ma la rubrica ospitata dalla rivista Welfare Oggi si chiama proprio così: ping pong, perché mette a confronto due posizioni diverse sullo stesso tema. Nel numero da poco uscito la questione al centro del dibattito riguarda il cinque per mille: le sue finalità, le modalità di gestione, l’utilità per i soggetti del terzo settore (e non solo) e soprattutto l’efficacia per coloro che usufruiscono dei beni e dei servizi finanziati attraverso questa misura. A sostenere la posizione critica c’è Maria Cecilia Guerra che all’epoca rispondeva nella veste di professore di economia politica, ma oggi è sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. E anche in questa veste ha già avuto modo di ribadire i suoi dubbi: il cinque per mille è uno strumento instabile, frammentato e soprattutto poco democratico non potendo essere utilizzato da una larga fascia di cittadini (non contribuenti o con redditi molto bassi). Nel confronto il sottosegretario – che ha come “avversario” Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore – approfondisce con molta efficacia la sua posizione. Tutt’altro che uno sparring partner quindi. Ecco il ping pong, buona lettura.
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