Famiglia

Pillola del giorno dopo: in Italia se ne vendono 1000 al giorno

La ginecologa: la prova del fallimento dell'educazione contraccettiva

di Gabriella Meroni

“Da giugno 2006 a luglio 2007 sono state vendute in Italia 356mila pillole del giorno dopo. Quasi mille al giorno. Oltre la meta’ delle acquirenti ha meno di vent’anni (55%), il resto delle pillole e’ andato alle signore dai 20 ai 50 anni (45%)”. Lo riferisce il “Corriere della sera” spiegando che si tratta di “donne che hanno scelto di pensare dopo anziche’ prima, che alla prevenzione dei tradizionali metodi contraccettivi preferiscono la soluzione dell’ultimo minuto. Piu’ facile. Ma anche piu’ dolorosa”. “La pillola del giorno dopo -continua il quotidiano di Via Solferino- non e’ un aborto. Pero’ la quantita’ di ormoni che rilascia per impedire l’ovulazione e l’eventuale fecondazione non e’ una passeggiata. Invece per molte signore e signorine e’ diventata un contraccettivo”. “E -continua- non sono poche ad averla assunta piu’ di una volta. Eppure l’offerta di contraccettivi non e’ limitata. Pillola tradizionale, anelli, spirali, preservativi, cerotti sarebbero un buon aiuto a limitare o eliminare la trasmissione di malattie sessuali e a evitare gravidanze non programmate”. “Invece, pur essendo la pillola ancora il metodo piu’ diffuso, non e’ piu’ cosi’ scelta -spiega il giornale- per proteggersi, in particolare dalle under 20. E il preservativo diventa ‘solo un oggetto fastidioso’: dal ’95 al 2005 l’incremento di vendite e’ stato solo di duemila pezzi (da 98.200 a 100.200)”.

“E se -continua il quotidiano- il numero degli aborti tra le italiane nel 2005 e’ molto calato (132.790 casi, meno 60%) rispetto al picco dell’82 (234.801), di quelle quasi 133mila interruzioni volontarie di gravidanza, 4.040 sono state effettuate su ragazze tra i 15 e i 17 anni”. “Questo dimostra il fallimento dell’educazione contraccettiva: negli ultimi dieci anni c’e’ stato un disinvestimento sulla contraccezione e un metodo d’emergenza come la pillola del giorno dopo diventa un metodo contraccettivo, soprattutto tra le giovanissime” riflette Alessandra Graziottin, ginecologa, direttrice del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del San Raffaele di Milano.

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