Economia
Pil e Bes: finalmente il benessere di un Paese si misurerà con la qualità della vita
L'approvazione della riforma della legge di bilancio mette al centro l'uomo e non solo il suo conto in banca. Dall'anno prossimo la performance economica di un Governo si misurerà anche misurando il Benessere Equo e Sostenibile
L'approvazione della riforma della legge di bilancio mette al centro l'uomo e non solo il suo conto in banca. Dall'anno prossimo la performance economica di un Governo si misurerà anche con l'indicatore BES, ovvero misurando il Benessere Equo e Sostenibile. Qualche mese fa Jeffrey Sachs, direttore dell'Earth Institute alla Columbia University, in visita in Italia aveva dichiarato che il 2016 può essere l'anno in cui il mondo entra nell'era dello sviluppo sostenibile, dopo quasi 30 anni da quel 1987 in cui la Commissione Bruntdland certificava l'importanza dello sviluppo sostenibile per le presenti e per le future generazioni.
Quello di ieri è un segnale che anche il nostro paese sta andando in quella direzione. Finalmente l'Italia realizza il percorso iniziato con il gruppo di lavoro OCSE “Beyond GDP” (oltre il PIL) e si inserisce tra le nazioni che vogliono misurare l'andamento dello sviluppo, e non solo della crescita, del proprio paese.
È questa una sfida importante perché va ad indagare non solo gli indicatori di carattere quantitativo, come il PIL, ma anche gli indicatori qualitativi, quali la salubrità dell'ambiente, la presenza di welfare e strutture adatte e la partecipazione dei cittadini.
È un'altra riforma che colloca l'Italia del 2016 in una nuova dimensione, soprattutto se associamo questa con la riforma del Terzo Settore. Entrambe le riforme infatti hanno un merito chiaro: puntare alla qualità della vita in senso ampio, alla creazione (e misurazione) di un welfare moderno, fatto di scuole, conciliazione di tempo per le donne e inclusione sociale, ma anche investire sulla partecipazione alla vita sociale dei cittadini.
Se infatti la riforma del Terzo Settore investe molto nel volontariato e nella diffusione della cultura della reciprocità, inserire il BES tra gli indicatori di bilancio contribuirà a monitorare la socialità degli italiani, dal momento che tra gli indicatori che compongono il BES vi è la partecipazione sociale, la fiducia dei cittadini verso la propria rete e verso le organizzazioni del no profit e delle associazioni.
È indubbio infine il contributo che gli effetti diretti delle imprese sociali e di una ancora maggiore diffusione del volontariato possono avere sugli altri indicatori del BES: dal paesaggio all’innovazione, fino all’accrescimento del benessere soggettivo degli individui.
Federica Roccisano è Assessore Pubblica Istruzione, Welfare e Lavoro Regione Calabria
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