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Pieve Torina, al via la posa della prima pietra per la nuova scuola

Venerdì 6 aprile alle 14.30 a Pieve Torina, si svolgerà la cerimonia di posa della prima pietra della nuova Scuola dell’infanzia. L’asilo sarà una struttura permanente e potrà accogliere fino a 60 bambini. Per la realizzazione, finanziata dalla fondazione, saranno utilizzati solo materiali edili naturali

di Anna Spena

Venerdì 6 aprile alle ore 14.30 a Pieve Torina (MC), si svolgerà la cerimonia di posa della prima pietra della nuova Scuola dell’infanzia in via U. Betti.

Si tratta di una Struttura antisismica e definitiva che sarà realizzata dalla Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus in seguito alla scossa di terremoto che nel 2016 ha distrutto il 90% del territorio della cittadina marchigiana.

Qualche mese fa vita.it ha intervistato il sindaco della città Alessandro Gentilucci che ci ha raccontato come con il supporto della fondazione stesse ripensando alla ricostruzione del comune.

«Come quando si spegne una luce. È come staccare l’interruttore. È questo quello che è accaduto nel mio paese dopo la scossa di terremoto del 26 ottobre 2016», ha dichiarato il sindaco.

Ma la ripresa è partita dalla ricostruzione del complesso scolastico. L’impegno risponde ad un’esigenza precisa: «Partire dai ragazzi è fondamentale», continua Gentilucci. «In un contesto soggetto a spopolamento come sindaco non puoi non preoccuparti delle esigenze dei più giovani se non vuoi che scappino».

Per questo motivo con il supporto della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, dove prima era ubicata la vecchia struttura, adesso sorgerà una nuova scuola dell’infanzia. L’area occupa una superficie pari a circa 1550,00 mq; è raggiungibile a piedi da tutti gli abitanti del nucleo urbano principale di Pieve Torina. La Fondazione Francesca Rava si farà carico della realizzazione di tutta la realizzazione della struttura. Il progetto della scuola è stato impostato, fin dalle prime riflessioni, per essere realizzato in tempi rapidi seppur concepito per rimanere una struttura permanente.

«Abbiamo rifiutato la parola “provvisorio”», spiega il sindaco di Pieve Torina. «Perché significa non avere prospettive e tenere i ragazzi all’interno di strutture per le quali comunque bisognava preventivare un costo e dove la temporaneità sarebbe durata almeno 10 anni. Invece quello che noi vogliamo dare alla persone è il senso di “ripartenza”. Dobbiamo e vogliamo ripensare alla nostra comunità come un centro di eccellenza. E siamo particolarmente fieri dell’asilo, che grazie al supporto della Fondazione Rava, sarà pronto a maggio».

L’asilo potrà accogliere fino a 60 bambini. «Per realizzazione», spiga il sindaco, «saranno utilizzati solo materiali edili naturali: fibra naturale di paglia; terra cruda; fibra di legno. E poi ancora ci sarà il prato sul tetto ed i pannelli solari. E vetrate tutt’attorno».

Il progetto nasce come sintesi di numerosi fattori come esigenze funzionali, attenzioni pedagogiche, necessità tecnologiche e ambientali. In modo particolare il progetto è stato realizzato seguendo quella volontà di pensare lo spazio già come fattore educativo in sé e non mero contenitore. «Il progetto di ricostruzione ha l’obiettivo preciso di “riportare la vita a valle”. Elementari, medie, asilo e poi nido. Il centro storico deve tornare a vivere con i più giovani. Abbiamo consapevolmente scelto di delocalizzare la posizione delle casette temporanee a margine del paese proprio per consentire ai ragazzi di tornare a vivere il paese», conclude il sindaco.

La fondazione Rava ha coordinato un grande lavoro di squadra che ha permesso di inaugurare a meno di un anno dal terremoto, ben sei scuole nelle località tra le più colpite dalle scosse di agosto e delle successive di ottobre 2016. La scuola è infatti punto di riferimento e elemento centrale della vita di una comunità, una scuola sicura significa stabilità, ritorno a una vita normale per centinaia di famiglie, molte delle quali ancora in alloggi provvisori.

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