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Piemonte, si apre la strada per il registro unico delle non profit

Su proposta di legge della consigliera Enrica Baricco del Pd approvata una norma ad hoc: « In un momento come questo l’obiettivo delle amministrazioni pubbliche è creare politiche di ottimizzazione ed efficienza».

di Anna Spena

Il registro unico per le organizzazioni non profit? Mentre a Roma la riforma del Terzo settore, che pure lo prevede, sembra essersi incagliata in Commissione Affari Sociali della Camera, il Piemonte prova a mettere la freccia. E lo fa con una legge ad hoc in corso di pubblicazione sul bollettino ufficiale a firma della consigliera Enrica Baricco del Pd, che in regione esprime il governatore Sergio Chiamparino. 

 

Che cos’è il registro unico delle organizzazioni del Terzo Settore?

È uno strumento di semplificazione dove saranno iscritte tutte le organizzazioni non profit della regione Piemonte. Ad oggi le onp in Piemonte sono circa 35mila divise in 19 registri diversi. Questo significa che ogni registro ha un organo diverso incaricato della propria gestione: Ministeri, Agenzia delle entrate, enti nazionali, regioni, Prefetture. Le procedure devono essere, appunto, semplificate.

Quali sono i vantaggi del registro unico?

In un momento come questo l’obiettivo delle amministrazioni pubbliche è creare politiche di ottimizzazione ed efficienza. In quest’ottica la possibilità della creazione di un registro unico va a vantaggio sia dei cittadini che delle amministrazione pubbliche: il cittadino si informa più velocemente sul  tipo di onlus a cui si vuole rivolgere o a cui vuole offrire contributi defiscalizzati;  dal punto di vista istituzionale si può avere maggiore controllo e ordine. Il controllo del territorio sulle organizzazioni ne uscirebbe rafforzato proprio dal fatto che esse siano più agevolmente rintracciabili in un unico registro in luogo dei molteplici elenchi, spesso di non facile né diretto reperimento, istituiti per legge.

Obiettivi del progetto?

L’obiettivo principale è quello di garantire controlli e conoscenze dei meccanismi, che devono essere chiari e trasparenti, davanti all’opinione pubblica. L’altro obiettivo, in questo memento particolare, è non generare costi, non gravare sul bilancio regionale.

Quando sarà operativo?

Questo non sono ancora in grado di stabilirlo. Però stiamo lavorando sinergicamente con l’assessorato alle Politiche Sociali per accorciare i tempi e rendere il registro unico operativo.

In che ottica si colloca il progetto all’interno dei meccanismi delle politiche regionali?

Il registro si colloca in un percorso, che vuole essere quanto più partecipativo e innovativo, inaugurato dall’assessore alle Politiche Sociali Augusto Ferrari. Dobbiamo interagire bene. Ci deve essere una comunicazione sempre attiva e una collaborazione tra i comuni e la regione.

Chi si occuperà del registro?

Il registro sarà di competenza dell’assessorato delle politiche sociali.

In allegato l'Emendamento al Disegno di legge regionale n. 77

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