Sostenibilità

Piemonte, il 2008 l’anno dell’energia

La presidente Mercedes Bresso annuncia: "Oltre 300 milioni di fondi euopei investiti in energie alternative"

di Redazione

E'iniziato all'insegna del risparmio energetico il 2008 in Piemonte. Già nel discorso di fine anno la presidente regionale Mercedes Bresso ha annunciato numerosi gli investimenti a favore delle energie rinnovabili, ed in particolare del fotovoltaico. A fare da volano il rinnovo degli impianti di riscaldamento in due edifici di edilizia popolare torinesi. Per un investimento totale di 1,9 milioni di euro. In due stabili di proprietà del Comune verranno installati pannelli solari termici che, secondo i calcoli dei progettisti, dovrebbero riuscire a provvedere al 70 per cento dell'acqua calda necessaria agli inquilini con notevole risparmio sulle bollette e diminuzione degli sprechi. Anche l'edilizia universitaria punta sulle fonti di energia rinnovabile: grazie a un contributo regionale il 18 gennaio il collegio universitario Renato Einaudi, che ospita circa mille studenti fuorisede nel capoluogo piemontese, inaugurerà, in una delle sue sezioni, un impianto a pannelli solari per la produzione di acqua calda.

Complessivamente sono 300 i milioni di euro di fondi strutturali europei che la Regione investirà nel settore. «E' questa la leva – ha spiegato la Bresso – sulla quale intendiamo agire per ammodernare il Piemonte: produrre energia in modo nuovo, aumentando l'utilizzo di fonti rinnovabili, contribuisce infatti a creare nuovi posti di lavoro caratterizzati da livelli alti di competenza e di istruzione». Fiore all'occhiello di questo nuovo indirizzo della Regione l'apertura nel 2009 a Borgofranco di Ivrea, in provincia di Torino, della prima azienda italiana per la produzione di "polysilicon di grado solare" destinato al comparto delle celle fotovoltaiche. Lo stabilimento, chiamato Silfab, avrà un impatto ambientale tendente allo zero e dovrebbe coprire l'intero fabbisogno nazionale di silicio per impianti solari, riuscendo anche ad esportare all'estero.


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