Volontariato

Piccole IRI crescono

Caso municipalizzate: sono davvero oasi monopolistiche?

di Redazione

Quando alcuni decenni fa vennero ?inventate?, le municipalizzate sembravano l?uovo di Colombo. Le parole d?ordine erano: servizio alle comunità, efficienza e contenimento dei costi, controllo degli enti locali, persino partecipazione (dei privati) alla costruzione del comune servizio. Ma da uovo di Colombo a galline dalle uova d?oro, il passo è stato rapidissimo: come abbiamo scritto nel numero scorso di Vita, le ormai molto diffuse municipalizzate sono diventate società a prevalente partecipazione pubblica, versano alle casse dei Comuni utili molto importanti ma forse hanno perso di vista la loro mission (almeno per quanto riguarda il contenimento dei costi). È una questione che sta esplodendo: sono in molti a ritenere le spa degli enti locali delle ?piccole Iri? (come ha scritto il Corriere della Sera) che prosperano nella terra di mezzo, fra politica e mercato. Le municipalizzate sono davvero oasi monopolistiche? Antonio Catricalà ha confermato questa impressione: «È un grosso problema antitrust. Sono a gestione pubblica e quindi il Comune si trova a definire lo standard qualitativo e poi con la municipalizzata a doverlo rispettare. È uno strano conflitto fra controllore e controllato. Per di più la municipalizzata non si accontenta di lavorare nell?orticello affidatole, sconfina in altri mercati. Avendo già una posizione dominante in un settore, dovrebbe astenersi dall?occuparne altri. C?è un disegno di legge per liberalizzare il settore. Occorre vedere come sarà attuato ».


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