Non profit

PIATTI DELLA SALUTE:bORA, ANCHE D’ASPORTO

ALIMENTAZIONE È nato a Monza il take away bio-vegano

di Chiara Cantoni

O re 13: pausa pranzo. Dagli uffici, gli impiegati si riversano nei bar vicini, accalcandosi davanti alla vetrina dei piatti. Con tutta probabilità la domanda taciuta, ma che trapela nell’indecisione della scelta, è: «Quale di questi panini sarà in grado di saziarmi senza trasformarsi nel tormento del pomeriggio?». In tempi di junk food e di allarmi obesità, l’attenzione al benessere alimentare è sempre più sentita anche fra coloro che, senza perseguire particolari regimi dietetici, desiderano salvaguardare la salute dall’assedio quotidiano del cibo spazzatura. A loro hanno pensato Glauco e Greta Isella , giovani imprenditori lombardi che, dopo alcuni anni maturati nel catering e nella ristorazione biologica, hanno aperto a Monza un originale fast food – take away in salsa “bio-vegana”, con incursioni nella cucina macrobiotica.
Fibra, questo il nome del locale, propone a pranzo abbondanti primi, secondi e piatti unici, dagli involtini al radicchio agli arancini di riso, dalle lasagne ai pizzoccheri, e golosissimi dolci (torte di mele, pere e zenzero, strüdel o salami di cioccolata), da consumare sul posto, portare via, o in consegna a domicilio. Con un nota bene: «Sia i piatti della gastronomia sia i dolci della pasticceria, che rivisitano sapori e ricette della dieta mediterranea, sono realizzati con prodotti bio, senza grassi e proteine animali», spiega Greta Isella. Ossia, niente uova, latticini e men che meno burro o zucchero. Al loro posto, latte vegetale, olio di girasole spremuto a freddo e malto di riso: «Cibi sani, leggeri e dal bassissimo contenuto calorico». Torta Sacher e panettone compresi, alla faccia di quanti pensano che “dietetico” faccia rima con “insipido”. «Il nostro obiettivo? Stanare il bio e il vegano da un ambito di nicchia, ripulirli della patina elitaria e forse un po’ eccentrica a cui spesso vengono accostati, avvicinando il maggior numero di persone a un’idea di cucina più sana e genuina. Mai a scapito del gusto».
Missione compiuta, almeno a giudicare dall’afflusso dei clienti, incuriositi o già affezionati a questo inedito locale. Merito anche dei prezzi assolutamente popolari: 5 euro per una singola porzione; 7 euro per il piatto unico, completo di tre porzioni (primo, secondo e verdura), con sconto sulla bevanda. Il resto a peso: 19,90 euro al kg per la gastronomia, 24,90 euro al kg per la pasticceria. «I margini di profitto, dati i costi piuttosto elevati delle materie prime, sono quasi nulli. Ma abbattere i prezzi è il solo modo di vincere la diffidenza e, magari, di rendere “normale” ciò che in Italia, a differenza di altri paesi nord-europei, è ancora un’eccezione».


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