Salute
Piano Boldrin: da ospedali a coop
L'ipotesi di riforma dell'economisa Michele Boldrin prevede dismissioni e la gestione cooperativa degli ospedali pubblici
di Redazione
Da ospedali a cooperative. È questa la rivoluzionaria idea di riforma per la sanità italiana dell’economista Michele Boldrin. L’ipotesi che sarà presentata al presidente del consiglio Mario Monti ha come obiettivo dichiarato quello di tagliare il costo delle cure e migliorare la qualità delle prestazioni, togliendo dai bilanci delle regioni il peso delle spese per la sanità, sempre più insostenibili.
A dare notizia di questa proposta di riforma allo studio dell’economista Boldrin che da trent’anni insegna economia alla Washington è Italia Oggi che dedica al tema un ampio spazio a pagina 11.
Nell’articolo si sottolineano i punti forti di questa riforma: adozione di una gestione cooperativa che prevede una riduzione degli stipendi di primari e medici e la valorizzazione delle professionalità assieme all’aumento del numero delle prestazioni. Si ipotizza la concessione di spazi ospedalieri per gli studi professionali dei medici, affittando i locali anche ai luminari che ricevono privatamente. Per la riuscita dell’operazione viene considerata fondamentale la patrimonializzazione immobiliare della sanità pubblica italiana che possiede spesso aree poste nei centri storici, ma i cui edifici a causa della vetustà sono in cattive condizioni. L’idea è quella di dismettere le aree preziose a vantaggio di poli funzionali e moderni creati ex novo con minori costi di funzionamento e da affidare alle cooperative di medici.
Nell’articolo di Italia Oggi si osserva come le prime critiche riguardino la previsione di una fortissima influenza del mondo assicurativo nel sistema sanitario e in particolare delle compagnie legate alle coop. Ma anche che quello prospettato da Boldrin paia essere l’unico progetto destinato a non finire impallinato dai sindacati.
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