Cultura

Pezzotta: necessarie tutele precise anti-precariet

Savino Pezzotta, presidente della Fondazione per il Sud, interviene sull' "emergenza precarietà" sollevata da Benedetto XVI.

di Redazione

?Dal Papa e dai cattolici viene una sfida vera: pensare a uno sviluppo della modernità che abbia al centro l?uomo?. Così Savino Pezzotta, presidente della Fondazione per il Sud, commenta il messaggio di Benedetto XVI per la Settimana Sociale dei cattolici italiani. ?Il Papa, e poi anche mons. Bagnasco ? spiega Pezzotta all’agenzia Sir? insistono nel richiamare che il lavoro deve riacquistare qualità e dignità. La preoccupazione è che venga valorizzato l?uomo, la persona che non può mai essere ridotta a merce o a cosa.

Sulla emergenza ?precarietà?, Pezzotta tiene a precisare: ?Non va bene l?equivalenza che a volte viene fatta tra precarietà e flessibilità, così come non si può pensare immediatamente alla Legge Biagi come elemento critico nel quadro del lavoro. Piuttosto bisogna comprendere bene come è cambiata oggi, in un contesto di reale globalizzazione, la dimensione del lavoro. E in rapporto a questi cambiamenti individuare le necessarie forme di protezione e di sicurezza per i lavoratori?. ?Il lavoro flessibile ? insiste Pezzotta ? va regolato inserendo tutele precise su previdenza, salario, assistenza. E così offrire una prospettiva che non è precaria. La stessa legge Biagi va completata sul piano dei diritti e delle garanzie e non dimentichiamo che Biagi aveva in mente un quadro complessivo, ben più ampio di quanto confluito nelle norme legislative. Bisognerebbe ricordare il suo libro bianco. Nello stesso tempo bisogna aggredire quell?economia sommersa, grigia e nera, che è vero elemento di precarietà?.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.