Politica
Pezzotta: la protesta parte dai territori
Cooperazione internazionale/ Seicento milioni di euro: lo stesso stanziamento del 2005. A fronte di una necessità di almeno 1800 milioni. L'Italia ancora ultima nell'area Ocse
Savino Pezzotta si era mosso per tempo. Il 7 settembre scorso sul quotidiano Europa aveva indirizzato una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Prodi chiedendo che in Finanziaria si aumentassero le risorse per la cooperazione internazionale. «Non possiamo né dobbiamo essere avari», aveva scritto Pezzotta. Prendendo spunto da quella lettera, il Forum del terzo settore e l?Associazione italiana delle ong, in collaborazione con Vita, avevano poi lanciato l?appello «Finanziaria 2007, non solo egoismi. Più risorse per l?Africa», un appello (www.vita.it/africa) che in dieci giorni ha già raccolto oltre 500 firme elettroniche e 2.500 adesioni sui moduli prestampati, tra cui quelle di alcuni personaggi dello spettacolo, della cultura e della politica come Claudio Bisio, il Nobel Rita Levi Montalcini e lo stesso sottosegretario alla Cooperazione internazionale, Patrizia Sentinelli.
Eppure, malgrado la mobilitazione ?preventiva? della società civile sulla base del Dpef di luglio che sul tema non spendeva una parola, il testo della Finanziaria 2007, allo stesso modo, non concede nulla: 600 milioni di euro, praticamente lo stanziamento del 2005. La richiesta delle ong e della società civile era di 1.800 milioni per raggiungere l?impegno, sottoscritto in sede Ue nel 2002, di stanziare lo 0,33% del Pil. Soddisfatto Pezzotta? «Direi proprio di no. Il programma dell?Unione diceva a chiare lettere che già nella prima Finanziaria sarebbe stato accolto lo stanziamento, progressivo, dello 0,7% del Pil, parametro fissato dall?Onu. Non solo non è stato recepito quel parametro, ma neppure quello fissato in sede Ue dello 0,33%, che nel frattempo è stato elevato l?anno scorso allo 0,56%».
Quindi che farete? «Siamo insorti l?anno scorso quando l?Italia scese all?ultimo posto tra i donatori di area Ocse con uno stanziamento dello 0,15%, insorgeremo anche quest?anno visto che non ci spostiamo da quell?ultimo vergognoso posto. Insieme a Vita e alle organizzazioni della società civile rinnoveremo l?appello che invito tutti a firmare e a rilanciare anche sui territori con apposite iniziative. Un invito che facciamo innanzitutto ai parlamentari affinché in aula, su questo tema, prendano posizione cambiando la Finanziaria licenziata dal governo».
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