Sostenibilità

Pesca: Greenpeace, moratoria per i fondali

Una moratoria mondiale sulla pesca a strascico sui fondali abissali per gli effetti disastrosi che produce

di Redazione

E’ la richiesta che rinnova oggi Greenpeace a New York, mentre i governi sono arrivati alle fasi finali del negoziato. Gli abissi oceanici, evidenzia l’associazione ambientalista, ospitano, infatti, probabilmente il piu’ ampio numero di specie marine ancora sconosciute eppure le reti della pesca a strascico non solo catturano tutto il pesce che incontrano sul proprio percorso ma strappano via coralli e spugne, annientando fragili specie marine che potrebbero rivelarsi preziose per la scienza e la medicina. Attivisti di Greenpeace, vestiti da creature dei fondali, si sono presentati oggi con la richiesta di moratoria alle Nazioni Unite ma anche agli Ambasciatori della Spagna in diverse capitali del mondo. La Spagna possiede, infatti, con 55 navi, la maggiore flotta al mondo per la pesca a strascico in profondita’. E’ ora che la Spagna, afferma Alessandro Gianni, responsabile mare di Greenpeace, ”lasci da parte i suoi miopi interessi commerciali. I governi di tutto il mondo possono prendere una decisione storica che riguarda le acque internazionali che coprono il 64% del pianeta. Grazie alla moratoria si potra’ studiare questo patrimonio di biodiversita’ prima che sia troppo tardi. Gli scienziati stimano che negli abissi vivano da cinquecentomila a cento milioni di specie di creature marine”. Greenpeace, intanto, prosegue la sua missione per difendere gli oceani di tutto il mondo: la nave ‘Esperanza’ e’ al largo delle coste del Messico, dove si trova una catena montuosa sottomarina minacciata dalla pesca a strascico di profondita’.

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