Famiglia

Pesca: Greenpeace contro l’ingrasso dei tonni

La nave ammiraglia di Greenpeace, la Rainbow Warrior, prosegue il suo tour italiano nelle acque del Mar Mediterraneo

di Redazione

Nuova tappa l’isola di Procida, nel Golfo di Napoli. Qui Greenpeace ed i comitati locali denunciano la presenza di gabbie per l’ingrasso dei tonni, un’attivita’ distruttiva per la specie e con un impatto ambientale fortemente negativo in una zona in cui si sta per istituire un’area marina protetta. La Rainbow Warrior offrira’ il suo sostegno alle iniziative dei comitati locali per l’eliminazione delle gabbie.

“L’allevamento del tonno rosso in atto nella Baia del Carbonchio di Procida, gestito dalla societa’ turca Akua International, e’ fonte di un potenziale inquinamento incompatibile con l’istituenda area marina protetta Regno di Nettuno”, affermano la Pro Loco, Federconsumatori, Arci, Cgil, Ascom Procida, Confesercenti e il Comitato Ambientalisti Solchiaro . “Attualmente – fa sapere Greenpeace – in due vasche, site a meno di 300 metri dalla costa, sono presenti circa 5000 tonni di peso oscillante tra i 30 e i 150 kg. L’ingrasso dei tonni – spiega Greenpeace – serve per il fruttoso mercato del sushi giapponese che richiede pesce grasso. Per questo motivo i tonni sono pescati vivi con le ‘tonnare volanti’, reti lunghe chilometri che circondano interi banchi di tonni, vengono poi passati nelle gabbie che con i rimorchiatori sono trasportate vicino alla costa. Qui i tonni sono ingrassati, nutriti con varie tonnellate di pesce scongelato”.

”Ogni giorno – denunciano i comitati – vengono utilizzate 2/3 tonnellate a luglio, 11/13 tonnellate ad agosto e 4/5 a settembre per ingrassare i tonni. La stessa stazione zoologica Dohrn ritiene che l’allevamento dei tonni rossi costituisca il tipo di acquacoltura piu’ inquinante tra i vari possibili”.

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