Sostenibilità

PERU’. Vincono gli indigeni, revocata la legge sulla terra

Dopo 70 giorni di scontri e 10 morti accertate dalla parte degli indios, il movimento dei nativi convince il governo a togliere la legge sullo sfruttamento dei terreni forestali

di Daniele Biella

Ce l’hanno fatta, alla fine. Gli indigeni dell’Amazzonia hanno vinto la loro battaglia, costata nelle scorse settimane almeno una decina di morti: i deputati del Congresso di Lima hanno revocato la scorsa notte le due controverse leggi sullo sfruttamento della terra.

Appena ricevuta la notizia, le comunità indigene hanno deciso di porre fine alle proteste in corso da 70 giorni. La revoca e’ avvenuta con un’ampia maggioranza, 82 voti contro 12, al termine di cinque ore di dibattito. L’Aidesep, Associazione interetnica di sviluppo della foresta peruviana, che riunisce 1350 comunità indigene dell’Amazzonia, ha accolto il voto ordinando la fine dei blocchi stradali e dell’occupazione dei giacimenti petroliferi.

Durante la protesta, che ha coinvolto cinque dipartimenti dell’Amazzonia, vi sono stati violenti scontri vicino alla città di Bagua con 24 poliziotti e 10 civili uccisi. Il governo di Lima ha accettato questa settimana di aprire un tavolo di dialogo con le associazioni indigene. Le contestate leggi, che permettevano investimenti stranieri per lo sfruttamento di miniere e foreste in Amazzonia, erano state approvate nel 2007 e nel 2008 nell’ambito dei poteri concessi dal Congresso al presidente Alan Garcia per permettere l’applicazione dell’accordo di libero commercio con gli Stati uniti.


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