Mondo

Perù: attentato con ambasciata Usa. Almeno 9 i morti

Due auto-bomba contro ambasciata a tre giorni dalla visita in Perù del Presidente George W. Bush.

di Redazione

Ha provocato almeno 9 morti e 7 feriti l’esplosione di due auto-bombe presso l’ambasciata Usa di Lima. L’attentato è avvenuto nella tarda serata di ieri (ora locale), a tre giorni dalla visita in Perù del Presidente George W. Bush. A tre giorni dalla prima visita ufficiale in Perù di George W. Bush, un’auto-bomba è esplosa nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti a Lima, provocando la morte di numerose persone: otto o nove stando a fonti di polizia, almeno sei secondo il ministero dell’Interno, ivi compreso un agente; voici non confermate riferite via radio indicano tra le vittime anche un bimbo in tenera età che stava passando sui suoi pattini a rotelle. “Non ci intimideranno”, ha avvertito il ministro dell’Interno peruviano, Fernando Rospigliosi, invitando la popolazione a mantenere la calma. Il vice presidente Raul Diez Canseco ha assicurato che sabato Bush arriverà “in ogni modo” nella capitale, come previsto. Secondo le prime valutazioni degli esperti, gli attentatori hanno impiegato non meno di una trentina di chilogrammi diesplosivo. Lo scoppio e’ stato talmente potente da proiettare il corpo di una delle vittime al di là dell’ampio viale oltre il quale sorge l’ambasciata americana, a una cinquantina di metri di distanza; il cadavere e’ stato letteralmente denudato dallo spostamento d’aria, e ha avuto una gamba troncata. Ingenti i danni alle vetture in sosta. Sul punto dell’attacco nel terreno si e’ aperto un vasto cratere. Al momento non risulta siano giunte rivendicazioni di sorta. Il numero due del corpo dei vigili del fuoco di Lima, Juan Piperis, ha osservato peraltro che l’accaduto sembra recare la firma di altri episodi analoghi, molto frequenti fra gli anni ’80 e i ’90, perpetrati dai guerriglieri di Sendero Luminoso o del Movimento Rivoluzionario “Tupac Amaru”. L’anno scorso le autorità peruviane avevano denunciato di essere riuscite a sventare in extremis un analogo attentato dinamitardo contro la rappresentanza diplomatica Usa. Dalla Casa Bianca non sono ancora state fatte pervenire dichiarazioni di alcun genere né tanto meno aggiornamenti relativi all’agenda di Bush. Il presidente statunitense, che non si è mai recato in Sud-America, partirà oggi alla volta di Monterrey per il summit Onu; sabato arriverà a Lima, ove dovrebbe trattenersi in tutto diciassette ore, infine concluderà il viaggio nel Salvador


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