Politica

Persone in stato vegetativo: in 14 fanno sciopero della fame

Un'iniziativa sconcrtante e disperata per denunciare lo stato di abbandono da parte dello Stato

di Sara De Carli

Quattordici persone sono in sciopero della fame dal 15 marzo per protestare contro il silenzio e la disattenzione da parte dello Stato nei confronti della realtà delle persone in stato vegetativo persistente o cerebroles gravi. Tra loro ci sono anche alcuni malati, che in maniera indiretta partecipano a uno sciopero che potrebbe mettere a rischio la loro stessa vita.
Non si tratta di uno sciopero per chiedere l’eutanasia, ma per rivendicare il diritto alla vita e all’assistenza da parte dello Stato, e un impegno politico da parte dei candidati premier. A guidare l’iniziativa è Salvatore Crisafulli, 43 anni, di Catania, inchiodato al letto in condizioni di minima responsività, in quella che si chiama sindrome di Locked in, dopo che si è risvegliato miracolosamente da uno ?Stato Vegetativo Permanente? dopo due anni in seguito a una incidente stradale che risale all’11 settembre 2003. Crisafulli aveva scritto una lettera a Piergiorgio Welby, spiegando la sua diversa scelta e le sue diverse richieste: “ti supplico non chiedere la morte, ma combatti per la vita”, aveva scritto a Welby. Che gli aveva risposto – oggi Salvatore dice “profeticamente”: ?Uno Stato che non ha pietà di me, che non sa ascoltare la mia voce, sarà meno capace di ascoltare la tua?.

In un comunicato Crisafulli fa sapere della sua intenzione di “non essere alimentato per alcuni giorni e non essere sottoposto alle terapie, anche sapendo che questo gli porterà gravi conseguenze di salute o addirittura a rischiare di morire”. “Questo – ci ha comunicato Salvatore – non vuol dire che voglio morire, ma credo che è giusta la protesta di tutti noi disabili abbandonati dallo ?STATO ITALIANO? e dal ?TOTALE SILENZIO? alla quale mi affianco in questa battaglia, iniziando da oggi uno sciopero della fame, pur sapendo di rischiare di morire. «Un’eutanasia passiva da parte dello Stato italiano», la definiscono.

Scrive poi ai candidati premier, chiedendo che nei loro programmi, la legge per i disabili venga inserita come priorità assoluta, ?perché la situazione ormai è veramente all’estremo, molte persone vivono in condizioni disperate e di casi ne conosciamo tantissimi, ed alcuni verranno qui riportati, crescendo notevolmente di giorno in giorno”. «Caro Walter, si può fare? Caro Silvio, l’Italia deve rialzarsi, noi aspettiamo».

Sconcerto per l’iniziativa è stato espresso dal Centro di Bioetica dell’Università Cattolica. «Ci facciamo portavoci dell’effettiva gravità della situazione di queste persone – scrivono in un comunicato – ma nondimeno sottolineiamo come all’ingiustizia e alla violenza attuate dal disinteresse delo Stato non si possa aggiungere la violenza su persone che non sono in grado di dare un valido consenso. Le persone in stato vegetativo che figurano tra i sottoscrittori non sono infatti in grado di aderire a unos ciopero della fame che risulta quindi deciso da altri e imposto loro». E conclude: «Speriamo che il nostro intervento possa servire a riportare l’attenzione su questa situazione gravissima e preghiamo i famigliari delle persone con disabilità di sospendere il loro sciopero e tornare a fornire la dovuta assistenza alle persone più deboli e invitiamo le autorità a farsi realmente carico di queste condizioni».

Info: www.salvatorecrisafulli.it


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