Non profit

PERSONE. Buon compleanno Rita

Oggi Rita Levi Montalcini compie 100 anni, la sua fondazione ha dato più di mille borse di studio a donne africane

di Emanuela Citterio

Quando l’abbiamo incontrata ci ha parlato del sogno che aveva da ragazza: fare il medico in Africa. Della sua ammirazione per il dottor Albert Shwaitzer, che nel cuore del Gabon aveva creato un centro per la lotta contro la lebbra e che l’aveva invitata a raggiungerlo. Ma Rita Levi Montalcini a Vita ha parlato con eguale ammirazione di Hawa Aden, somala da sempre attiva combattente in favore delle donne, premiata dall’Archivio Disarmo con il Premio internazionale Colombe d’Oro per la Pace. Oggi Rita Levi Montalcini compie 100 anni, e la sua fondazione (per visitare il sito clicca Qui) continua a investire sulle donne africane, con borse di studio per permettere a ciascuna di loro di sviluppare le proprie capacità.

«Quando ero giovane il mio sogno era andare in Africa, la vita invece mi ha portato altrove, negli Stati Uniti» ha detto a Vita il premio nobel per la medicina. «Ho voluto recuperare ora, alla mia età, questo impulso che sentivo da giovane, e in particolare ho scelto di aiutare le donne africane a proseguire gli studi». Negli ultimi sette anni la fondazione presieduta dalla Montalcini ha erogato oltre un migliaio di borse di studio a giovani donne segnalate da organizzazioni che operano in Paesi africani. «Le ong, o fondazioni come la nostra, nel loro piccolo, possono fare qualcosa. Ma le azioni dei privati non possono risolvere i gravi squilibri strutturali a cui ci troviamo di fronte» ha detto a Vita la Montalcini. «L’Africa deve essere una priorità politica dei governi, nell’interesse anche degli stessi Paesi Europei».

«Nei Paesi del continente africano donne di grande valore morale e intellettuale svolgono un ruolo di mediazione dei conflitti, anche se non ufficiale perché sono escluse formalmente dai tavoli della pace dominati dai “signori della guerra”» ha detto a Vita la Montalcini parlando della sua attività a favore delle donne africane. «L’esperienza del microcredito ha dato prova di quanto le donne siano un punto di riferimento per il benessere delle famiglie e di intere comunità. In questi ultimi anni le donne africane sono riuscite a entrare in politica, anche se il cammino è ancora lungo. Sono convinta che aiutarle sia un investimento per tutti».


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