Sostenibilità

Persano, sorprese di primavera nel regno della lontra

L'Oasi del mese

di Redazione

Un importante punto di sosta per le migrazioni, una delle poche aree d’Italia dove, con un po’ di fortuna, è possibile imbattersi nella lontra. Questo e altro è l’Oasi WWF di Persanosul fiume Sele, tra i più belli e puliti del Sud: per la sua particolare posizione geografica, lo scenario è costituito da una parte dai monti Picentini, appartenenti all’Appennino campano-lucano, dall’altra dai monti Alburni, ricadenti nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Ma ciò che più colpisce è indubbiamente la notevole varietà di ambienti che l’Oasi ospita.
Nei mesi iniziali dell’anno i primi fiori a tappezzare i prati naturali, che degradano verso lo specchio d’acqua del lago, sono i narcisi, mentre le siepi si colorano di bianco con prugnoli e biancospini. I prati sono scenari di caccia per poiane e gheppi. Inoltre ai primi di marzo a questi si aggiunge l’albanella maggiore.
Ma è nel periodo primaverile che l’Oasi di Persano presenta scenari meravigliosi ed imprevedibili: i visitatori, percorrendo i nostri sentieri su palafitta, si trovano a stretto contatto con stagni ed acquitrini, dove tra gli spazi lasciati liberi dal folto canneto troviamo vaste fioriture di iris gialli o gigli d’acqua, i delicatissimi fiori rosa della piantaggine d’acqua e il non-ti-scordar-di-me d’acqua; qui inoltre sono tantissime le rane che saltano da tutte le parti mentre le testuggini palustri e le bisce d’acqua si mettono in vista per scaldarsi al sole.
Dopo aver costeggiato ampie zone di bosco allagato raggiungiamo i capanni d’osservazione. È qui che veramente può accadere di tutto. Può capitare di assistere ai rituali di corteggiamento dello svasso maggiore, al passaggio radente sul canneto del falco di palude in caccia, al volo elegante e maestoso di aironi, ma anche quello che non ti aspetti, quando dal canneto sbuca improvvisamente la lontra, l’animale simbolo dell’Oasi e regina incontrastata dei fiumi puliti. Si concede alla vista per pochi attimi dopo di che si immerge silenziosamente nelle acque del lago per rincorrere le sue prede.
Per tutti però, la primavera è sancita come sempre dall’arrivo delle rondini, a cui si affiancano altre specie come balestrucci, topini e rondoni che durante il loro continuo e frenetico volare ingoiano ogni insetto che capiti a tiro di becco, fondamentale per ricostruire velocemente le riserve di grasso perse nel lungo viaggio che dall’Africa subsahariana li ha portati in Europa per raggiungere gli areali di nidificazione.
L’Oasi di Persano, in definitiva, grazie alla biodiversità degli habitat naturali presenti, rappresenta un importante punto di sosta durante le migrazioni, un sito di svernamento tra i principali della regione e un sito di nidificazione per uccelli acquatici e di canneto. Una conferma è fornita dalla check-list dell’avifauna presente che annovera ben 188 specie diverse: dalle gru alle anatre, ai passeriformi.
Remigio Lenza, responsabile Oasi WWF Persano


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA