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Perché un anziano su quattro rinuncia alle cure

I dati dell’Istituto superiore di Sanità che dal 2016 monitora lo stato di salute e lo stile di vita degli ultra 65enni residenti in Italia attraverso il sistema di sorveglianza “Passi d’Argento”

di Francesco Dente

Un anziano su quattro rinuncia ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico. A lanciare l’allarme è l’Istituto superiore di Sanità che dal 2016 monitora lo stato di salute e lo stile di vita degli ultra 65enni residenti in Italia attraverso il sistema di sorveglianza “Passi d’Argento”. Nel 2020-2021, ben il 24% delle persone anziane non si è sottoposto agli accertamenti e alle analisi a causa soprattutto delle liste di attesa lunghe (36%), del timore del contagio da Sars-Cov-2 (31%), della sospensione del servizio a causa della pandemia di Covid-19 (22%) ma anche della difficoltà di raggiungere la struttura (7%).

La distanza eccessiva, l’assenza di collegamenti, l’inadeguatezza dei mezzi di trasporto e la scomodità degli orari proposti scoraggiano quanti avrebbero più bisogno di far ricorso in modo continuativo alle valutazioni mediche e diagnostiche. Il 5% degli anziani, infine, riferisce che la rinuncia è determinata dai costi elevati e non sostenibili delle prestazioni. L’indagine coordinata dall’Istituto superiore di Sanità e realizzata da Asl e Regioni accende un faro anche sul profilo degli over 65 costretti ad astenersi dalle cure.

La rinuncia è più frequente tra chi ha un’età compresa tra i 65 e 74 anni (27% contro 22% degli over 85), tra le donne (29% contro 23% negli uomini) e tra chi dichiara di arrivare a fine mese con molte difficoltà (37% contro 24% tra chi non ne ha). L’analisi del dettaglio territoriale mostra una situazione a macchia di leopardo che non sembra ricalcare però le tradizionali suddivisioni per area geografica. Tra le regioni con la percentuale più alta di rinuncia risultano Sardegna (39,2%), Marche (33%) e Umbria (32,3%) mentre quelle con la percentuale migliore rispetto alla media nazionale sono Toscana (2,7%), Veneto (14,5%) e Provincia di Bolzano (15,2%). Territori, ma questa è una nostra considerazione, in cui fra l’altro è più diffuso il servizio di accompagnamento degli anziani presso le strutture sanitarie e assistenziali da parte delle organizzazioni del terzo settore. “Passi d’Argento” prende in esame anche l’accessibilità ai servizi sociosanitari e commerciali.

Sempre nel biennio 2021-2022, il 31% degli ultra 65enni intervistato dichiara di avere avuto difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari o ai negozi di generi alimentari e di prima necessità. I meno accessibili sono i servizi della Asl e i negozi mentre il medico di famiglia e le farmacie sono più facilmente raggiungibili. Le difficoltà sono riscontrate soprattutto fra i più anziani (riferisce di averne il 70% degli ultra 85enni), fra le donne (38% contro 22% degli uomini), fra chi ha un livello di istruzione più basso (50% delle persone senza titolo di studio o al più con licenza elementare contro 13% laureati) e con molte difficoltà economiche (55% contro 23% di chi non ne ha).

Foto di Matthias Zomer/Pexels

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