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Perché scelgo la politica

«Mi sento e sarò sempre uno di voi» confessa il neofunzionario della Quercia. «Ma per me, che sono di sinistra, l’invito di Veltroni è stato irresistibile.

di Gabriella Meroni

Scilla, il promontorio che dalla Calabria si protende verso la Sicilia, può fare strani scherzi. Gli antichi chiamavano pazzi i marinai che si avventuravano da quelle parti, perché – così voleva la leggenda – sarebbero stati risucchiati da un fortissimo vortice marino. Secondo un?altra versione del mito, invece, proprio da Scilla avrebbero fatto sentire le loro dolci voci le Sirene incantatrici, capaci di distogliere qualunque uomo da qualsiasi amore. Forse anche Nuccio Iovene, passando di là (d?altra parte la Calabria è la sua terra), ha udito la voce irresistibile della sirena Walter (Veltroni) e ha deciso di fermarsi, diventando il suo luogotenente in quella regione. Da segretario generale del Forum del Terzo settore a coordinatore calabrese dei Ds: Iovene insomma l?ha fatto per amore. E per radici: «Sono calabrese e diessino» ha proclamato con pari orgoglio all?indomani della nomina. «E quando i Ds e la Calabria chiamano, devo andare». Così Antonio Iovene detto Nuccio, 44 anni, un nome e un volto noto ai nostri lettori e a tutto il Terzo settore, ha dato l?addio al Forum alla fine di gennaio con una lettera, che pubblichiamo, in cui chiede «consideratemi sempre uno di voi». «Spero proprio che non mi dimenticherete» ci dice scherzando, con le ?t? e le ?p? appena un po? aspirate – si è già riappropriato del suo accento – «Da parte mia non considero questa scelta una cesura, un taglio netto. Semmai un proseguimento di ciò che già facevo». La società è l?ossigeno della politica Eh no, Iovene, qui non ti seguiamo più. Per lo meno devi provare a spiegare. Perché non è affatto scontato che chi si impegna nell?associazionismo o comunque in organizzazioni della società civile debba prima o poi approdare in politica. Non è mica un porto sicuro. Semmai una moda. O no? Nuccio è abituato alle domande un po? incalzanti. E ora che è un politico a tutti gli effetti, lo dovrà essere ancora di più. Quindi risponde subito: «Sono sempre stato un uomo di sinistra e non ne ho mai fatto mistero, è la mia formazione giovanile, vengo dall?Arci. Ma non sono mai stato un teorico, ho sempre misurato il mio essere di sinistra con la voglia di cambiare il mondo a partire dalle cose concrete, dalle azioni sul campo. All?inizio pensavo che si potesse fare soltanto impegnandosi in politica, poi ho capito che anche nella società civile c?era spazio per fare. Nel Forum non a caso avevo un ruolo ?politico?, di aggregazione e rappresentanza delle associazioni. Poi è arrivato Veltroni…». La tua sirena. «Mi ha proposto un impegno più diretto. In una regione che non era nemmeno riuscita a fare un congresso locale prima dell?appuntamento dei Ds a Torino. Ho accettato». Sì, però a noi un dubbio è venuto. La tua decisione viene dopo quella di Passuello, che circa un anno fa lasciò le Acli per entrare nella nomenklatura del tuo partito. Ma non è che voi affermate l?impossibilità, se non peggio, l?inutilità, di fare politica fuori dagli apparati? Nuccio si scalda. «Ma no, ma no. Anzi: se i partiti chiamano esponenti della società civile significa che riconoscono il nostro ruolo politico. Fino a poco tempo fa non sarebbe successo, il nostro impegno era considerato marginale, poco significativo. I partiti oggi non coltivano più i dirigenti al chiuso delle loro sedi, ma li vanno a cercare dove sanno che hanno ricevuto una formazione più completa, più realista. Ci stimano, per questo ci scelgono». Ma non sarà che in questo modo si punta ad inglobare, ad assorbire potenziali pungoli o addirittura oppositori? Sarebbe una mossa politicamente astuta… Insomma, finirai come Passuello? Ci pensa un attimo. L?abbiamo colpito? Il futuro della Calabria passa dal Terzo settore «Su questo punto potrò rispondere tra qualche anno. Adesso parto con l?entusiasmo e la presunzione di portare all?interno della politica, il mio bagaglio culturale e la mia sensibilità, le scelte che ho fatto in questi anni. La mia ?chiamata? e quella di altri la considero una vittoria del Terzo settore e della società, il mondo politico si è accorto che stava soffocando e ha dovuto spalancare le finestre per respirare. Noi siamo l?ossigeno». Bene, però come ossigeno qualcosa da dire ce l?avrete. Tu lasci un Forum che ha sollecitato più di una volta questo governo, anche in tempi recentissimi, a onorare le promesse e gli impegni che aveva preso con il Terzo settore. Non c?è bisogno che ti ricordi perché: sull?obiezione di coscienza, sull?authority del Terzo settore, sulla questione fiscale il governo è largamente inadempiente. La tua prospettiva è cambiata su queste cose? Lavorerai all?interno del partito per raggiungere questi obiettivi? «Lavorerò sicuramente a livello locale per potenziare il Terzo settore, che in Calabria rappresenta una straordinaria occasione di occupazione e sviluppo» risponde Iovene. «A livello nazionale credo che molti passi avanti siano stati fatti, perché prima del governo dell?Ulivo il Terzo settore non si sapeva neppure che cosa fosse. Certo i tempi della politica sono lunghi, non bisogna pretendere che accada tutto subito: pensate che qui in Calabria la legge quadro sul volontariato è stata recepita il mese scorso, dopo otto anni… Bisogna lottare, sempre». Vabbe?, Nuccio, vedo che sei diventato un uomo di partito. «No. Io l??I care? del congresso di Torino l?ho preso sul serio, per me non è una slogan ma un vero programma». Cosa vuoi dire ai lettori di ?Vita?? «Be?, innanzitutto grazie. Grazie ai lettori, a ?Vita?, alla redazione…». No, basta, ci commuoviamo… «No, lasciami dire. Con voi ho fatto un pezzo di strada bellissimo e irripetibile e per questo devo ringraziare anche voi per l?aiuto che avete dato e sempre date al Terzo settore nella battaglia che sta conducendo, e da parte mia mi impegno già da ora a seguire, come potrei non farlo?, forse meno da protagonista ma sicuramente in modo partecipato, le vostre battaglie e il vostro lavoro. Insomma vi seguirò sempre». E noi, caro Nuccio, seguiremo te. Attento, quindi. Roma, 25 gennaio 2000 Carissimi amici, come probabilmente avrete saputo, negli ultimi giorni sono stato eletto Segretario regionale dei Ds della Calabria. La proposta è maturata nell?ultima settimana, all?indomani del congresso di Torino, di fronte a una situazione particolarmente difficile e complicata che aveva determinato addirittura il rinvio del congresso regionale. Ho accettato non senza rammarico per l?interruzione dell?esperienza condotta in questi anni nel Forum permanente del Terzo settore, nella sua costruzione e nel suo lavoro. E? per me un?esperienza umana e sociale preziosissima, e credo, irripetibile di cui sentirò la mancanza. Ma ci sono dei momenti in cui dire di no, di fronte a una richiesta di assunzione di responsabilità, per me da sempre di sinistra e da sempre legato alla mia terra, non è possibile. Del resto a farmi accettare è stato proprio il profilo del congresso di Torino, all?interno del quale sono stati assunti (a partire proprio dell?I care, al tema del debito dei paesi poveri, al principio di sussidiarietà inserito per la prima volta nello statuto dei Ds) molti dei ragionamenti che in questi anni come Forum abbiamo portato avanti. La scommessa di una riforma della politica credo non possa essere lasciata cadere e, per quanto mi riguarda, pur consapevole delle difficoltà, proverò a lavorare in questa direzione. Già sabato sera ho annunciato ad Edoardo Patriarca le mie dimissioni da segretario generale del Forum, dimissioni che rassegno formalmente con questa lettera. Ringrazio tutti per la collaborazione e il lavoro comune di questi anni e per l?affetto che molti di voi mi hanno manifestato in queste ore nella certezza possiate considerarmi sempre uno di voi, come io mi sento, vi saluto cordialmente. Nuccio Iovene


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