Formazione

Perché mi sono convertito a Sharon

Testimonianza. Come capire e spiegare la svolta dell’ex guerriero

di Marco Vitale

In questi giorni ho dovuto interrogarmi perché sento tanto rispetto e affetto per Sharon. In passato non mi piaceva per nulla. Ma ora perché tanti nutrono sentimenti come i miei? Io la risposta l?ho trovata in una predica che Dietrich Bonhoeffer tenne nell?agosto 1934 a Fanoe, in Svezia. Il concetto fondamentale è che la pace è l?antitesi della sicurezza e che, per sperare di realizzare la pace, è necessario rischiare la pace. Sharon ha rischiato la pace, da solo, contro tanti dei suoi e tanti palestinesi e arabi. Ha rotto le metodologie tradizionali, i diplomatismi consueti, ha rovesciato i conformismi, non ha cercato una conferenza sulla sicurezza. Ha capito quello che Bonhoeffer predicava nel 1934: bisogna rischiare la pace. Io credo che nella nostra vita abbiamo visto altri eventi simili. Kennedy e Krusciov ai tempi dei missili di Cuba hanno rischiato la pace. Gorbaciov ai tempi dello smembramento del blocco sovietico ha rischiato la pace. Bonhoeffer si chiede: «Chi di noi può dire di sapere che cosa succederebbe nel mondo se un popolo invece che con le armi in mano accogliesse il nemico disarmato e in preghiera?». Noi oggi lo sappiamo. Perché è successo a Dresda e a Lipsia e in tanti altri luoghi della Germania dell?Est ai tempi dello sbriciolamento del Muro di Berlino e il capo della Stasi (polizia politica) di Lipsia scriverà: «Avevamo pensato ad ogni cosa, ma non avevamo pensato alle candele». E così è successo nei Paesi baltici che si sono liberati con i canti, come a Tallin. Ma nel caso di Sharon la cosa è ancora più forte, più semplice, più evidente, più legata a un singolo leader che, dopo aver passato una vita in armi con coraggio, ha capito che bisognava ?rischiare la pace?. Prego intensamente per lui. Dietrich Bonhoeffer: «La sicurezza è l?antitesi della pace» Come arriveremo alla pace? Attraverso un sistema di conferenze politiche? Attraverso l?investimento di grandi capitali nei diversi paesi? O piuttosto attraverso un universale pacifico riarmo allo scopo della sicurezza e della pace? No, niente di tutto questo perché così sono fraintese la pace e la sicurezza. Non c?è pace se si pensa alla sicurezza. Perciò la pace deve essere rischiata, essa è il più grosso dei rischi e non può mai essere sicura. La richiesta di sicurezza significa avere diffidenza e questa diffidenza concede nuovamente spazio alla guerra. Cercare la sicurezza significa essere i custodi di se stessi. La pace significa affidarsi completamente alla preghiera, non volere nessuna sicurezza ma al contrario lasciare nelle mani di Dio la storia dei popoli. Le battaglie non si vinceranno più con le armi ma con Dio. Esse saranno vinte anche là dove la strada porta alla croce. Chi di noi può dire di sapere che cosa succederebbe nel mondo se un popolo invece che con le armi in mano accogliesse il nemico disarmato e in preghiera, perciò soltanto armato della buona arma? Che il mondo a denti stretti lasci la parola alla pace e che i popoli diventino lieti perché la Chiesa di Cristo ha tolto dalle mani dei suoi figli le armi e ha proibito loro di fare la guerra: e la Chiesa annunci la vera pace di Cristo a tutto questo mondo violento e pazzo. Non c?è strada per la pace/ se non la pace stessa! Non c?è strada per la pace/ sulla strada della sicurezza / solo la pace conduce le guerre alla pace! / Nelle lotte furibonde / la pace rinuncia alle armi / si siede al tavolo e dice / che la pace è solo e soltanto la riconciliazione. è scoppiata e noi lo vediamo / una guerra senza fine / ma gli oppressi muoiono nella paura / perché la guerra da lontano non disturba. / Rischiate la pace voi popoli rischiate la pace / voi che avete sentito il richiamo della pace. Si può guadagnare qualcosa di buono dalla guerra? / e lavoro e pane e ciò di cui abbiamo bisogno? / oh, nazioni della terra / il vostro futuro si trova aperto davanti a Dio. / Come vinceremo le battaglie? / Se noi confideremo nell?impotenza / le case della pace amorevole / dalle ceneri e dalle rovine ricostruiremo. Poi chi di noi può dire / di sapere che cosa succederà alla fine / se tutti rischieranno la pace / come Cristo l?ha rischiata sulla croce? /Egli, che ha rinunciato alla guerra / è stato ucciso e ci ha regalato / con la pace, la protezione per i bambini e degli uomini che pensano al futuro!


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